Facebook corre ai ripari e, dopo le accuse emerse a settembre di aver gonfiato i dati sulle visualizzazioni della pubblicità, pensa di accettare un monitoraggio indipendente sulle metriche, quello del Media Rating Council, per tranquillizzare i propri inserzionisti. Ad anticipare la notizia è il Wall Street Journal, che cita alcune fonti confidenziali.
Secondo le anticipazioni del quotidiano finanziario a prefigurare la soluzione sarebbero stati alcuni rappresentanti del social network, tra i quali la vicepresidente delle “global marketing solutions”, Carolyn Everson, durante una presentazione a Washington alla Association of national advertisers.
Everson durante il summit avrebbe informato l’associazione di inserzionisti che Facebook ha in programma di fornire dati più puntuali a misuratori indipendenti come l’Integral Ad Science and Moat (ma in passato si era parlato anche di collaborazioni con Nielsen e comScore), per consentire loro di capire quanti annunci siano visibili di ogni campagna, quanto a lungo appaiano sui diversi schermi e se l’audio sia stato abilitato o meno durante la visualizzazione.
Questo significherà che gli inserzionisti potranno rivolgersi a più agenzie di monitoraggio per valutare la riuscita e la portata delle loro campagne e pianificarne di nuove. In più, Everson ha “promesso” che Facebook accetterà la supervisione dell’Mrc per acquistare affidabilità.
“Gli impegni presi da Facebook sulla trasparenza sono un passo avanti positivo – dice al Wsj Marc Pritchard, chief brand officer in Procter & Gamble, che era presente alla riunione in Ana – soprattutto perché vengono da uno del player più grandi e importanti di questo settore”.
Durante il summit Everson avrebbe anche presentato una serie di nuove opzioni per l’acquisto di pubblicità video, compresa la possibilità di per le aziende di pagare soltanto per gli annunci che vengono visualizzati integralmente, dall’inizio alla fine.