LO STUDIO

Virginia Raggi, web reputation in picchiata: colpa del caso Marra

Secondo una ricerca di Reputation Manager dal giorno della sua elezione, il sindaco di Roma ha visto aumentare del 28% i contenuti negativi e scendere quelli positivi dall’80% al 52%. Pesa anche l’avviso di garanzia ma anche decisioni minori come quella di vietare i botti di Capodanno

Pubblicato il 02 Mar 2017

Federica Meta

Crolla la web reputation di Virginia Raggi dal giorno della sua elezione a sindaco di Roma: sono infatti aumentati del 28% i contenuti online negativi. Lo rileva una ricerca di Reputation Manager secondo cui a pesare sono stati soprattutto l’avviso di garanzia, la vicenda Marra, ma anche decisioni “minori” come l’ordinanza contro i botti di Capodanno o il dibattito sull’Albero di Natale.

L’attività svolta durante i primi mesi del suo mandato ha determinato una forte contrazione dei contenuti positivi nelle conversazioni online su Virginia Raggi, scesi dall’80 al 52% e ha determinato un’impennata di commenti negativi, cresciuti dal 20% al 48%.

L’analisi copre il periodo gennaio 2016 – gennaio 2017 ed è divisa in due differenti archi temporali – prima e dopo l’elezione a sindaco – con un focus sui cambiamenti di reputazione avvenuti dopo la consegna dell’avviso di garanzia.

Se nel periodo gennaio-giugno 2016 (quindi tutto il semestre che ha preceduto l’elezione a sindaco) le conversazioni online su Virginia Raggi esprimevano un sentiment positivo in 8 casi su 10 (80% a fronte di un 20% di negatività), dall’insediamento del sindaco a oggi (giugno 2016 – gennaio 2017) il sentiment delle conversazioni è peggiorato, con le negatività che hanno quasi raggiunto la metà del totale (48%, il dato continua a crescere) mentre quelle positive si sono attestate al 52%, perdendo oltre 25 punti percentuali. In altre parole: da quando ha iniziato ad agire come sindaco, sono più che raddoppiate le conversazioni con contenuti lesivi nei confronti dell’operato di Raggi.

“Virginia Raggi è riuscita a entusiasmare il popolo della Rete in fase di campagna elettorale, in quella che possiamo definire una fase di dichiarazioni d’intenti, salvo poi perdere i ‘crediti’ maturati in termini di fiducia e reputazione quando ha iniziato a svolgere il ruolo di sindaco. In questo cambiamento di tendenza, ha certamente influito un elemento fondamentale cioè che la Rete non dimentica – spiega Andrea Barchiesi, fondatore e amministratore delegato di Reputation Manager – Questo significa che può riemergere una dichiarazione, una e-mail o un tweet di qualche tempo prima che contrasta con un’azione o una dichiarazione di oggi, prosegue Barchiesi. È il caso, ultimo in ordine cronologico, della presa di posizione del sindaco in favore dei taxisti in occasione delle recenti agitazioni, in netto contrasto con posizioni del movimento di due anni prima”.

Le tematiche più dibattute – Un altro elemento che emerge è quello relativo al cambiamento degli argomenti dibattuti in Rete, relativamente a Virginia Raggi, prima e dopo l’avviso di garanzia. Se fino al 24 gennaio 2017 il paniere degli argomenti era molteplice (Olimpiadi, Referendum Costituzionale, ordinanze e formazione delle giunta), da quella data gli argomenti si sono focalizzati sui fratelli Marra e sulla richiesta di dimissioni.

I canali utilizzati – Prima delle elezioni le conversazioni sui canali social erano il 36% del totale, con un 5% di negatività, per poi salire al 56% dopo l’elezione a sindaco, con le negatività passate al 35%. Stesso trend per le principali testate giornalistiche online, che hanno visto aumentare i commenti negativi alle news, passati dal 24% della campagna elettorale al 57% del dopo elezioni.

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