LA DECISIONE

Vodafone all’attacco delle fake news: “Blocchiamo la pubblicità”

Il Ceo Vittorio Colao: “Non tollereremo associazioni fra il nostro brand e contenuti offensivi e dannosi”. Il plauso di Facebook: “Bene le nuove regole, aperti a collaborazione”

Pubblicato il 06 Giu 2017

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Vodafone scende in campo contro le fake news e l’hate speech, e si dà nuove regole per evitare che i propri annunci pubblicitari “compaiano all’interno di media digitali, il cui principale obiettivo è la diffusione e la condivisione di tali contenuti”. Il principio su cui si basa il blocco delle inserzioni pubblicitarie è che “Vodafone, eventuali terzi che agiscano per suo conto e i suoi fornitori di piattaforme pubblicitarie (compresi, ma non limitati a Google e Facebook) – si legge in una nota dell’operatore – devono adottare tutte le misure necessarie a garantire che le pubblicità di Vodafone non compaiano all’interno di media digitali che promuovono l’istigazione all’odio e le fake news”. Le nuove regole seguono un approccio basato su una whitelist, che sarà monitorata e aggiornata con regolarità, attraverso un sistema di controllo implementato dal network globale di agenzie pubblicitarie di Vodafone, guidate da Wpp, da Google e da Facebook.

“La diffusione di fake news e l’istigazione all’odio mettono a rischio il rispetto e la fiducia, che sono alla base del vivere civile – afferma motivando la decisione Vittorio Colao, ceo del gruppo – Vodafone promuove attivamente la diversità e l’inclusione, e considera di fondamentale importanza l’integrità dei processi democratici e delle istituzioni che, spesso, sono il bersaglio di chi diffonde notizie deliberatamente false. Non tollereremo alcun tipo di associazione fra il nostro brand e contenuti offensivi e dannosi”.

Le nuove regole sono state accolte con favore da Facebook, che per bocca di un suo portavoce sottolinea di essere “impegnata a garantire l’integrità del brand e ad accogliere le nuove regole globali di Vodafone. Collaboriamo strettamente con tutti i nostri inserzionisti per assicurarci che loro abbiano il controllo su dove appaiono i loro annunci sulla nostra piattaforma e per rafforzare i nostri standard della comunità, che includono policy contro i contenuti di hate speech, violenza o estremisti“. Gli inserzionisti, conclude il portavoce del social network “devono sentirsi sicuri nel sapere che hanno a loro disposizione questi strumenti e che noi continueremo a lavorare con loro per aiutarli a offrire notevoli esperienze pubblicitarie in grado di generare risultati aziendali in un ambiente che sia sicuro per il loro brand”.

Per stabilire con esattezza i confini dell’applicazione delle nuove norme, che sono già in vigore, Vodafone dà anche una definizione di hate speech e fake news: si tratta nel primo caso di contenuti che “degradano deliberatamente le donne o minoranze vulnerabili”, e nel secondo di contenuti che, spiega la società, “presentano come basate sui fatti (quindi non satira o opinioni), notizie che non hanno alcuna fonte primaria attendibile (o che si basano su un’attribuzione fraudolenta a una fonte primaria), ovvero quelle che una persona ragionevole riterrebbe come deliberatamente fuorvianti”.

Le nuove norme vanno a integrarsi con quelle che l’operatore aveva già messo in campo per garantire la trasparenza e l’integrità nell’allocazione del budget pubblicitario, come quella di non utilizzare i rapporti commerciali con organizzazioni mediatiche per influenzarne le opinioni in merito a prodotti, servizi e attività dell’azienda: “A Vodafone o a chi la rappresenta – recita la norma – è severamente vietato minacciare di togliere la pubblicità a coloro che criticano la società a livello editoriale, o anche solo accennare alla possibilità di indirizzare o aumentare investimenti pubblicitari a condizione di ricevere un trattamento mediatico più favorevole”.

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