IL CASO

3-I Spa, che fine ha fatto la software house di Stato?

La società resta una scatola vuota: mancano i decreti per le assunzioni del personale e l’operatività è bloccata anche a seguito delle dimissioni, lo scorso marzo, del presidente Claudio Anastasio. A rischio il bando da 1 miliardo per i servizi applicativi di Inps

Pubblicato il 26 Giu 2023

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Praticamente una scatola vuota. Questa, ad oggi, è situazione di 3-I Spa, la software house di Inps, Inail e Istat finalizzata allo sviluppo, alla manutenzione e alla gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore delle pubbliche amministrazioni centrali.

Di fatto si sarebbe trattato di una società che avrebbe dovuto realizzare soluzioni per la raccolta e conservazione dei dati relativi al welfare: info su contratti, salute dei lavoratori, infortuni, contributi, retribuzioni, ma anche welfare aziendale.

Ma dopo le dimissioni del presidente Claudio Anastasio, finito nella bufera per una mail inviata al cda in cui riprendeva un discorso di Mussolini, il governo non ha nominato alcun successore. E a mancare non solo i vertici: non sono stati nemmeno emanati i decreti relativi alla struttura organizzativa. Il che rende la Spa, in pratica, una scatola vuota e dunque incapace di raggiugere l’obiettivo di medio periodo (2022-2027) ovvero quello di rendere interoperabili le banche dati di Inps e Inail.

Il bando Inps

A rischiare anche il bando da 1 miliardo per i servizi applicativi di Inps, pubblicato lo scorso marzo, che rappresentava il primo passo verso l’operatività di 3-I Spa. In quell’occasione il presidente Anastasio aveva annunciato che la società avrebbe avviato in tempi rapidi “le assunzioni di personale per la creazione della struttura operativa, diventando di fatto il motore della digitalizzazione dell’Italia”. Ma dei provvedimenti alla base delle assunzioni per ora nemmeno l’ombra.

Le dimissioni di Anastasio

Qualche settimana dopo la presentazione del bando Inps, il presidente Claudio Anastasio finisce nella bufera. Al centro del caso una mail inviata ai componenti del consiglio di amministrazione, nella quale riprendeva il discorso con cui Mussolini rivendicava la responsabilità politica del delitto Matteotti.

“Comunico la volontà irrevocabile di rassegnare le mie dimissioni dall’incarico di componente del cda e presidente della società 3-I S.p.A. con effetto immediato”, le parole del manager nell’atto di firma delle dimissioni.

3-I Spa, le attività della software house

3-I è la software house pubblica, prevista dal Pnrr 2, che si occupa di sviluppare servizi e software per Inps, Inail e Istat.

“Al fine di favorire maggiore efficienza e celerità d’azione nella realizzazione degli obiettivi di transizione digitale fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – si legge nel provvedimento – sarà costituita una società ad hoc”. 

La società, a capitale interamente pubblico è finalizzata allo sviluppo, alla manutenzione e alla gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore delle pubbliche amministrazioni centrali. Lo statuto è stato approvato dai ministri vigilanti, tra cui il ministro per la Pubblica amministrazione, e il capitale sociale è interamente sottoscritto e attribuito all’Inps, all’Inail e all’Istat

Inizialmente il cda sarebbe dovuto essere composto solo da tre membri in rappresentanza delle tre agenzie: Inail, Inps e Istat. Poi è si è deciso di inserire anche un rappresentante del ministero del Lavoro e della Presidenza del Consiglio.

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