A Roma e Venezia i processi si fanno in rete

A partire da luglio il tribunale della città lagunare utlizzerà le notifiche telematiche nel processo civile di II° grando. A Roma verranno resi disponibili in Rete i dati pubblici dei procedimenti. così come previsto dal Cad.

Pubblicato il 10 Giu 2009

Trasformare la Giustizia in un’eccellenza digitale per
semplificare la vita e garantire il diritto dei cittadini. È
questo l’obiettivo che il ministro della Giustizia, Angelino
Alfano, e quello della PA e Innovazione, Renato Brunetta, si sono
preposti di raggiungere entro il 2011. L’occasione per
presentare lo stato di avanzamento dei progetti di giustizia
digitale previsti nel protocollo firmato tra i due ministeri lo
scorso novembre, e poi ribaditi nel piano E-gov 2012, è stata la
conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Chigi.

“Lo stato di avanzamento dei progetti è buono per l’utilizzo
di notificazione telematiche,e rilascio telematico dei
certificati giudiziari con percentuali che si attestano attorno
al 40% – ha annunciato Brunetta -. Mentre la percentuale scende
al 20% circa per la trasmissione telematica delle notizie di
reato e l’accesso pubblico via Internet alle sentenze. Lo
scarto, tra l’altro ampiamente previsto, si spiega con la
maggiore difficoltà burocratica che attiene al secondo gruppo di
progetti”.

Il titolare di Palazzo Vidoni ha poi annunciato altri due
progetti specifici per i tribunali di Venezia e Milano “che
diventeranno un modello per tutti gli altri vista la rapidità di
implementazione e il basso costo che no supera i 150mila euro”,
ha precisato Brunetta.

“Per quanto riguarda il tribunale di Venezia a partire da
luglio verrà avviata la sperimentazione della notifica
telematica nel processo civile di II° grado – ha spiegato il
ministro della PA e Innovazione -. Oggi le notifiche sono
trasmesse in forma cartacea e i tempi di trasmissione sono troppo
lunghi. Grazie a questo progetto, invece, si ridurrà la durata
di tutto il procedimento giudiziario”. Inoltre la Corte
d’Appello verrà “messa in rete”, ovvero verranno resi
disponibili online i dati pubblici dei procedimenti, in
attuazione del Cad, consentendo l’accesso telematico agli
avvocati.

A Roma il tribunale (che è il più grande d’Italia), ancora a
partire da luglio, l’Ufficio copie del Gip renderà disponibili
i documenti elettronici in formato aperto che consenta la ricerca
su testo libero e l’indicizzazione dinamica. Inoltre sarà
possibile il download delle copie via Rete a partire da dicembre
2009.

La sperimentazione ha ricevuto il benestare anche della Camera
Penale di Roma che, in una nota fa sapere che “il progetto
recepisce tutte le proposte di sviluppo e di innovazione avanzate
dalla Camera stessa”.

Il ministro della Giustizia Alfano ha invece ricordato come la
riforma della Giustizia passi anche dal miglioramento
organizzativo e dall’implementazione di nuove tecnologie. “In
questo senso va letta anche la riforma del Codice di procedura
penale che ora giace al Senato – ha annunciato Alfano -. Le
novità riguardano l’utilizzo delle Pec e di Internet come
canali di comunicazione nel procedimento penale”.

 

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