Nutrizione artificiale a casa del malato, controllata dal medico a distanza via webcam e Skype. Il sistema che promette di migliorare la qualità di vita dei pazienti e al contempo di abbattere i costi sanitari si chiama “NutriNet” ed è attivo all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Il sistema consente allo specialista di controllare la correttezza e la qualità della nutrizione artificiale dei pazienti, direttamente nelle loro abitazioni. Con l’utilizzo di Skype è possibile realizzare un collegamento audio e video tra malati e medico, che grazie a una webcam può così rilevare eventuali variazioni del funzionamento della sonda o del catetere venoso utilizzato per il nutrimento.
“Se i pazienti non fossero seguiti a casa sarebbero costretti a ricorrere a cure ospedaliere o alle residenze sanitarie, affrontando spese decisamente rilevanti – sottolinea Giancarlo Sandri che dirige l’Unità operativa di nutrizione clinica del Sant’Eugenio – il costo medio di un reparto di media intensità assistenziale come quello di medicina o geriatria oscilla tra gli 800 e i 1.000 euro al giorno”.
Presso l’ospedale capitolino solo nel 2011 sono stati 180 i pazienti seguiti con la telemedicina, per circa 45 mila giornate di lavoro e controlli su malati con neoplasie, traumi cranici, patologie neurologiche croniche e malformazioni diffuse soprattutto tra i bambini.
La nuova tecnologia permette quindi di risparmiare cifre significative, anche se non è sostitutiva della visita medica specialistica a domicilio. Secondo Sandri, però, "il centro di trattamento di riferimento può fornire consigli utili e prescrivere terapie per scongiurare complicanze. O anche evitare al paziente di recarsi in ospedale, a proprie spese, quando non serve".
La telemedicina così applicata offrirebbe un contributo utile per un primo approccio a problemi segnalati dal paziente, dai suoi familiari o dalle persone che lo assistono. "Oltre il 90% dei malati si nutrono attraverso una sonda posizionata nello stomaco o in un tratto dell’intestino – si sottolinea nella nota – Solo una esigua minoranza utilizza la via venosa. Ora esiste questa alternativa: basta aderire al progetto, avere un computer e una telecamera".