IL DECRETO

Accessibilità dei siti web, le nuove regole (finalmente) in Gazzetta

Dopo tre mesi di stallo, attesa per la prossima settimana la pubblicazione del decreto che aggiorna i requisiti a cui devono attenersi gli sviluppatori per creare portali e applicazioni per la PA

Pubblicato il 05 Lug 2013

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Sarà pubblicato la settimana prossima in Gazzetta Ufficiale il decreto di aggiornamento dei requisiti di accessibilità dei siti web delle pubbliche amministrazioni. Lo fanno sapere fonti del ministero dell’Istruzione. Il decreto, firmato 3 mesi fa dall’allora titolare del Miur Francesco Profumo, aggiorna le regole della legge Stanca a cui devono attenersi gli sviluppatori per creare i siti e le applicazioni web delle pubbliche amministrazioni, in linea con lo standard internazionale WCAG 2.0.

A questo proposito appena ieri Antonio Palmieri, deputato Pdl e responsabile Innovazione del partito, aveva depositato un’interrogazione parlamentare per il ministro Maria Chiara Carrozza, in cui chiedeva appunto che fine avesse fatto il decreto e perché non fosse ancora stato pubblicato in Gazzetta. Secondo Palmieri, la mancata pubblicazione causa “problematiche per i fornitori delle pubbliche amministrazioni per le stesse pubbliche amministrazioni ma soprattutto per i cittadini”. Si tratta infatti – si legge nell’interrogazione – di un provvedimento di vitale importanza per garantire la legalità delle forniture di siti e applicazioni web per la pubblica amministrazione basati su tecnologie web di ultima generazione.

“Senza le nuove regole tutte le forniture fatte alle PA, di fatto, non sono conformi alla legge – spiega Roberto Scano, presidente di Iwa Italy – I requisiti contenuti nella legge Stanca si basavano infatti sulla versione “stabile” delle specifiche di accessibilità emanate dal consorzio mondiale del Web (W3C) nel 5 maggio 1999.Ciò significa che oggi queste specifiche non sono adatte alle tecnologie nate successivamente, tra cui i social media e il web “dinamico”. I nuovi requisiti si basano invece sull’ultima versione delle specifiche di accessibilità, W3C WCAG 2.0, necessarie per poter garantire alle PA i diritti di tutti gli utenti di usufruire dei servizi digitali”.

Senza i nuovi requisiti, inoltre, ci sarebbe anche un problema per il rispetto dei criteri di valutazione della qualità dei servizi erogati ai cittadini tramite Web. “Uno dei criteri di valutazione della qualità dei siti Web delle PA, indicato nelle linee guida – conclude Scano – è proprio il grado di accessibilità ed usabilità dei servizi mentre un ulteriore criterio di valutazione è il cosiddetto Amministrare 2.0″.

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