Agenda digitale, dov’è il capitano?

E’ importante che il Presidente del Consiglio abbia deciso di assumere su di sé la responsabilità politica della partita. E’ la prima volta che avviene. Ma le cose bisogna realizzarle. E per quanto energico, Renzi non può fare tutto da solo

Pubblicato il 12 Mag 2014

«Fare sul serio richiede un investimento straordinario sulla Pubblica Amministrazione»: lo scrivono ai dipendenti pubblici il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro per la PA Marianna Madia.

Citiamo questa frase perché la “rivoluzione” (così l’ha chiamata Renzi e ci pare termine adeguato vista la portata degli obiettivi e le misure di innovazione previste) non è un pranzo che si mangia gratis. Richiederà un grandissimo e faticosissimo impegno attuativo perché sono tantissime, radicate le incrostazioni e i poteri che tenteranno di fermare la realizzazione delle le tre linee guida indicate dal governo: “Il cambiamento comincia dalle persone”, “Tagli agli sprechi e riorganizzazione dell’Amministrazione”, “Open Data come strumento di trasparenza. Semplificazione e digitalizzazione dei servizi”.

La “rivoluzione” non potrà risparmiare sugli investimenti per l’adozione di tecnologie digitali senza le quali non si cambieranno le persone (il loro atteggiamento e come lavorano sono questioni molto connesse); né si taglieranno sprechi e si riorganizzeranno i servizi; né gli open data diventeranno uno strumento di trasparenza e di trasformazione digitale per la PA ma anche occasione per il mercato dell’offerta privata. Investire vuole dire razionalizzare quel che oggi si spende male o si spreca (IT pubblico incluso). Vuol anche dire investire risorse pensando ai risparmi di oggi e ai vantaggi futuri.

La riforma della PA è un tassello fondamentale di un’opera più complessa che possiamo riassumere con la formula (a volte abusata) di Agenda digitale. Giustamente il governo la considera “un elemento strategico per far ripartire la crescita nel Paese”, come dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio in un’intervista al nostro giornale.

Agenda digitale significa azione di cambiamento a tutto campo. È importante che il Presidente del Consiglio abbia deciso di assumere su di sé la responsabilità politica della partita. È la prima volta che avviene. Ma le cose bisogna realizzarle. E per quanto energico, Renzi non può fare tutto da solo. Chi avrà la responsabilità concreta dell’attuazione, magari proprio a Palazzo Chigi sotto la vigilanza del Presidente? Aspettiamo la risposta.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati