L'INTERVISTA/2

Agenda digitale, Galdi (Anci): “Valorizzare il ruolo dei Comuni”

La responsabile Innovazione dell’associazione: “Le città devono poter costruire propri piani digitali”

Pubblicato il 26 Nov 2012

galdi-anci-comuni-120618174949

Bene l’impianto complessivo, ma sulla parte relativa al ruolo che possono svolgere i Comuni si può fare di più. È un giudizio in chiaroscuro quello espresso dall’Anci sull’Agenda digitale. A parlarne con il Corriere delle Comunicazioni, Antonella Galdi, responsabile Innovazione dell’associazione dei Comuni italiani.
Luci e ombre per l’Agenda digitale. Ce le può evidenziare?
Nel decreto ci sono previsioni che vanno nella direzione giusta. Non c’è dubbio che si sia fatto un passo in avanti rispetto al passato, soprattutto relativamente alla centralità data al digitale quale leva per la competitività per l’intero Paese. Ma rimangono dei vuoti e dei punti per noi non affrontati in maniera ottimale.
Per esempio?
L’Anci ha partecipato alla cabina di regia lavorando per affermare tre principi: istituire un’agenda digitale permanente; garantire i diritti digitali dei Comuni e concentrare attenzione e risorse su pochi interventi concreti per una azione di sistema. Mentre sulla prima e la terza priorità ci sono stati dei segnali che vanno nella giusta direzione – ad esempio gli interventi sul digital divide – rileviamo poca attenzione alla messa a disposizione di alcuni processi tecnologici fondamentali; situazione – questa – che rischia di azzoppare alcune delle riforme avviate. In alcuni casi siamo riusciti ad intervenire con emendamenti accolti in sede di Conferenza Unificata garantendo, come nel caso dell’anagrafe nazionale, che i Comuni possano fornire ai cittadini i servizi legati alle proprie funzioni fondamentali senza gravare ulteriormente sulle casse delle amministrazioni locali.
Come giudica la parte sulle smart city ?
Giudichiamo positivamente questa parte del decreto, anche se avremmo preferito un’impostazione meno centralistica nella definizione delle priorità, a vantaggio della possibilità di realizzare interventi maggiormente legati ai bisogni emergenti dai diversi contesti territoriali. Siamo convinti che vada permesso ai governi locali di costruire i propri piani strategici, pensati come strumento bottom-up, sollecitando il livello nazionale e regionale a favorirne l’attuazione.
Che ruolo possono svolgere i Comuni nell’attuazione dell’Agenda?
I Comuni hanno un ruolo fondamentale per due motivi principali: sono grandi erogatori di servizi e sono un agente di coordinamento e sviluppo locale. Per esercitare al meglio questi ruoli è necessario che la cornice normativa sia traducibile rispetto alle città e, dal canto loro, i Comuni sappiano guardare all’Ict come ad un’opzione di pianificazione strategica complessiva. Anche a livello locale, l’istituzione non deve più operare in un’ottica orientata alla sola amministrazione digitale, ma deve ragionare considerando il digitale quale elemento pervasivo del complesso delle politiche territoriali.
I Comuni sono vincolati al patto di stabilità. Quanto impatterà questo vincolo sull’attuazione dei progetti?
Il tema del rispetto del patto di stabilità è dirimente. L’Anci ribadisce da tempo che senza un’interpretazione meno ottusa, che permetta di mettere in gioco risorse in questo momento bloccate nelle casse dei Comuni virtuosi, ogni politica di riforma che interviene sulla dimensione locale è destinata a rimanere pura chimera.
I progetti legati all’Agenda digitale non sfuggono a questa regola, anzi, visto il loro alto tasso di innovatività, dipendono in maniera fondamentale dalla capacità di investire. In questo contesto, per evitare l’immobilismo è comunque necessario lavorare sull’apertura di nuove strade, che passano da diverse modalità di relazione fra pubblico e privato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati