LA DECISIONE

Agenda digitale, la Corte dei Conti dà più tempo alle PA

Prorogato al 30 ottobre l’invio, da parte di 8mila amministrazioni, dei questionari relativi allo stato di attuazione del Piano Triennale. Adesioni oltre il 60%. I risultati del monitoraggio saranno messi a disposizione del Parlamento

Pubblicato il 25 Set 2019

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Le PA avranno più tempo per compilare il questionario sul Piano Triennale. La Sezione delle autonomie della Corte dei Conti ha prorogato al 30 ottobre 2019 il termine – inizialmente era fissato al 30 settembre – per l’invio del “Questionario per la valutazione dello stato di attuazione del piano triennale per l’informatica nella PA” da parte di oltre 8mila amministrazioni territoriali. L’iniziativa rientra nell’ambito del protocollo stipulato dalla Corte con il Team Digitale.

Al momento le adesioni al questionario hanno superato il 60% delle amministrazioni coinvolte (Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Province autonome): la proroga è stata decisa “per acquisire l’adesione degli enti ancora inadempienti e per consentire a quelli già registrati di inviare il questionario in compilazione”, spiega la Corte dei Conti.

Il pressing di Pisano e Attias

Il 16 settembre la ministra dell’Innovazione e Digitalizzazione, Paola Pisano, e il Commissario all’Agenda digitale, Luca Attias avevano inviato una missiva in cui invitavano le PA a compilare il questionario.

“Il questionario non ha valore statistico ma ricognitivo poiché ha l’obiettivo di verificare l’avanzamento dell’attuazione delle azioni del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019 – si legge nella lettera – Un obiettivo questo il cui raggiungimento necessita dell’apporto di tutte le PA centrali e locali e del coinvolgimento delle realtà virtuose ed innovative che più possono risultare trainanti per la progressiva attuazione dell’agenda digitale”.

D’altronde, come evidenzia il Desi 2019 della Ue, il contributo delle amministrazioni locali e il loro coordinamento con il livello centrale sono fondamentali per la piena trasformazione digitale del Paese, di cui il settore pubblico è asse fondante.

“I costanti miglioramenti registrati dalla fine del 2016 potrebbero infatti essere compromessi o vanificati senza l’apporto fattivo dell’ultimo quintile delle pubbliche amministrazioni locali”, spiega la missiva.

I risultati del monitoraggio saranno messi a disposizione del Parlamento per dare conto dello stato di informatizzazione degli enti territoriali, richiamando l’attenzione di tutte le amministrazioni sulla necessità di portare a compimento le attività operative indicate nel piano triennale per l’informatica nella PA.

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