Oltre 55 milioni di fattura elettroniche gestite dalle amministrazioni pubbliche da giugno 2014, per un risparmio annuo di oltre 1 miliardo di euro. I conti della e-fattura in Italia elaborati dall’Agid dimostrano quanto il digitale possa aiutare la macchina pubblica a risparmiare. Dopo un avvio lento nel 2014 da giugno alla fine dell’anno, con 1,9 milioni di fatture elettroniche gestite dalla PA, nel 2015 è iniziata la corsa (circa 23 milioni) proseguita ad un ritmo superiore nel corso dello scorso anno, quando il volume totale delle fatture digitali ha toccato i 30 milioni.
Anche l’impatto economico legato all’adozione di FatturaPA nelle amministrazioni, spiega l’Agenzia per l’Italia digitale, “è stato rilevato: il passaggio al digitale ha generato un risparmio di circa 17 euro a fattura, per arrivare ad un risparmio annuo complessivo di oltre 1 miliardo di euro”.
A beneficiarne sono stati per la maggior parte gli enti locali, visto che il 41% degli uffici destinati alla fatturazione elettronica appartiene a amministrazioni comunali e loro unioni, consorzi o associazioni. In generale, il numero degli uffici è cresciuto molto negli anni e, rivelano i numeri dell’Agid, si è passati dai 30.000 del 2014 ai 56.800 nel 2016.
FatturaPA risulta oggi molto diffusa tra le imprese italiane (circa il 30% la utilizza quotidianamente, più della media europea pari al 18%) e solo dalle Pmi sono partite quasi 2 milioni di fatture tra il 2015 e il 2016. Tutti questi dati, spiega l’Agenzia guidata da Antonio Samaritani, collocano di fatto l’Italia al quarto posto tra i Paesi europei per l’uso della fatturazione elettronica all’interno delle classifiche Desi 2017.
A partire da gennaio 2017, ricorda l’Agid, il formato FatturaPA, utilizzato per la formazione e trasmissione delle fatture elettroniche verso le amministrazioni, è stato adeguato per permettere la fatturazione elettronica tra privati anche attraverso il Sistema di interscambio.