Agid, il M5S all’attacco del ministro Madia

Nell’interpellanza il deputato Luigi Di Maio riferisce di una denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma contro la nomina di di Alessandra Poggiani a dg dell’Agenzia per l’Italia digitale: “Il governo ci dica se sapeva”. Nel mirino la regolarità della procedura di selezione

Pubblicato il 24 Set 2014

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Il M5S scende ufficialmente in campo contro il ministro della PA e Innovazione, Marianna Madia. Nel mirino la nomina di Alessandra Poggiani a direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale oggetto di una denuncia depositata alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma. Luigi Di Maio, deputato pentastellato nonché vicepresidente della Camera, è primo firmatario di un’ interpellanza – già il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri aveva presentato sulla stessa materia due interrogazioni al governo – al ministro relativa all’intera procedura di nomina e frutto di un accesso agli atti di selezione.

“All’interpellante – si legge nel testo – è stato segnalato il deposito di una denuncia al procuratore Generale presso la Corte dei conti e alla procura della Repubblica con riferimento alla nomina di Alessandra Poggiani a direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale avvenuta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 31 luglio 2014”. Di Maio chiede dunque al governo”. Secondo il denunciante che ha seguito l’accesso agli atti , riferisce Di Maio “il Ministro interpellato avrebbe eseguito la procedura di selezione senza il rispetto dei principi dell’evidenza pubblica, così come richiesto dall’articolo 21, comma 2, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, non garantendo, pertanto, il buon andamento e l’imparzialità della amministrazione sancito dall’articolo 97 della Costituzione della Repubblica italiana”.

Inoltre l’avviso pubblico, pubblicato il 6 giugno 2014 sul sito web istituzionale del Ministero, sarebbe viziato anche dalla mancanza dei criteri oggettivi di valutazione e ammissibilità dei candidati.

“Inoltre, il Ministro avrebbe nominato direttore generale dell‘Agenzia per l’Italia Digitale, in assenza di una graduatoria formale – sottolinea il deputato grillino – un candidato privo dei requisiti di cui all’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non essendo presente nel fascicolo di selezione alcun provvedimento che certifichi l’equipollenza del titolo di studio ottenuto all’estero dal candidato, e con documentazione presentata non conforme al disposto dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445”.

Quindi Di Maio chiede se il ministro Madia sia a sia a conoscenza della denuncia relativa a criteri e procedure della nomina e se “non ritenga di dover fornire le informazioni necessarie a chiarire la regolarità della procedura ad evidenza pubblica di nomina del direttore generale dell’Agenzia digitale, nonché se risulti l’effettivo possesso dei requisiti di legge da parte della nominata; qualora ciò corrisponda al vero, quali siano i motivi che hanno portato ad omettere l’informazione sulla natura di evidenza pubblica della selezione nel decreto di nomina”.

Infine il tema dei titoli. Nell’interpellanza si chiede “se sia stata verificata la veridicità delle dichiarazioni fornite dalla nominata nell’istanza di partecipazione alla selezione e nel curriculum vitae e, pertanto, se la nominata sia in «possesso di requisiti, attitudini e capacità professionali che la rendono la più idonea a ricoprire l’incarico di Direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale come precisato nel decreto di nomina; se il Ministro abbia richiesto un parere al Consiglio universitario nazionale, direzione generale per l’università in merito all’equipollenza del titolo di studio della nominata”.

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