Agostino Ragosa accelera sull’Agenda digitale. Nonostante non sia ancora stata effettuata la registrazione del decreto di nomina da parte della sua Corte dei Conti, il direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale in questi giorni è stato protagonista di numerose riunioni.
Ieri il direttore ha incontrato Paolo Donzelli del Dipartimento Digitalizzazione Innovazione tecnologica, nonché responsabile e-gov della cabina di regia, per discutere di progetti chiave quali il documento digitale unificato e il fascicolo sanitario elettronico che sono un po’ i pilastri dell’Agenda digitale che ha appena ricevuto il via libera dalla Camera.
Contestualmente Ragosa sta intensificando la collaborazione con Consip sulle gare dei progetti relativi all’Agenda digitale così come previsto dalla legge sulla spending review che conferisce a alla società del Mef il ruolo di centrale unica di committenza, rafforzando la sinergia con l’ex DigitPA. Obiettivo della collaborare è quello di elaborare progetti immediatamente trasformabili in gare di appalto secondo direttive condivise ed efficaci che consentano di accelerare sulle realizzare degli obiettivi dell’Agenda digitale.
Il primo frutto dell’intenso lavoro di queste ultime settimane è rappresentato dalle gare che verranno lanciate per il Sistema pubblico di connettività nel 2013.per un valore di 3,5 miliardi di euro.
Nel dettaglio i bandi previsti riguardano: servizi di connettività (valore previsto dell’appalto 2.500.000.000 euro); servizi di cooperazione in ambito Spc ( valore previsto 700.000.000 euro); sistemi di accesso e applicativi conformi alle regole del Cad ((valore previsto 300.000.000 euro); infrastrutture Spc (valore previsto 30.000.000 euro); supporto alla governance Spc (valore previsto 15.000.000 euro); servizi per il Centro Gestione Sicurezza di Spc (valore previsto 8.000.000 euro).
Tutto questo in attesa che venga varato il Dpcm contenente lo statuto dell’Agenzia per l’Italia digitale che la renderebbe pienamente operativa. L’articolo 21 comma 4 del decreto 83/2012 (il cosiddetto Crescita 2.0) prevede infatti che, entro 45 giorni dalla nomina del direttore generale dell’Agenzia, sia approvato lo statuto “con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, o del Ministro delegato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”. Ora, però, il governo è agli sgoccioli e si teme per ulterioro ritardi sul versante operatività dell’Agenzia.
Dall’Agenzia però sembrano non essere troppo preoccupati. Contattati dal Corriere delle Comunicazioni i tecnici dell’ex DigitPA assicurano che “il decreto della Presidenza del Consiglio è da considerarsi amministrazione ordinaria” e che per questa sua caratteristica “ rientra nei provvedimento che l’esecutivo può firmare fino al giorno delle elezioni”. Inoltre i 45 giorni sono un termine ordinario e non perentorio, quindi il provvedimento potrebbe essere varato anche dal prossimo esecutivo.