La Corte dei Conti sta per dare il via libera alla registrazione del contratto di Agostino Ragosa, nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale. A quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni l’ok potrebbe arrivare già alla fine della prossima settimana. Il “nulla osta” arriverà, dunque, quasi in concomitanza con il voto da parte della Camera del dl Crescita 2.0, contenente i provvedimenti sull’Agenda digitale, ora in fase di conversione in commissione Indistria in Senato.
Intanto oggi Ragosa, intervenendo al convegno di Astrid sul cloud nella pubblica amministrazione ha delineato i contorni della “sua” Agenzia digitale. “Ho intenzione di fare dell’Agenzia per l’Italia digitale uno strumento di sviluppo industriale per il Paese”. Due – secondo Ragosa – i punti da cui partire. “Il primo – ha spiegato – è mettere mano alle migliaia di data center della pubblica amministrazione (secondo le stime sono oltre 4mila ndr) e riorganizzarli sfruttando le potenzialità del cloud anche per andare verso gli open data. Gli Stati Uniti, ad esempio hanno da poco reso pubblico il patrimonio informativo dell’amministrazione. Si tratta di un progetto da cui la Casa Bianca si aspetta di guadagnare 5 punti di Pil e un esempio che l’Italia dovrebbe tenere presente.
Ma per fare open data “cloud based” serve una buona larghezza di banda. “Il secondo punto – ha puntualizzato allora Ragosa – è spingere sulla realizzazione delle nuove reti”. Ragosa ha poi auspicato la più ampia collaborazione possibile tra l’Agenzia e i player dell’Ict. “Per disdegnare un nuovo modello industriale l’Agenzia ha bisogno dell’aiuto delle grandi multinazionali dell’IT e delle aziende italiane perché si impegnino a strutturare dei centri di competenza volti a sostenere le PA nel massimizzare i risultati derivanti dell’uso efficiente delle tecnologie”.
“In questo modo – ha concluso Ragosa – l’Agenzia otterrà due risultati importanti: rispetterà gli impegni di spending review e stimolerà dli investimento in innovazione”.