AGENDA DIGITALE

Anorc: con la fattura elettronica risparmi per 60 mld

Secondo uno studio dell’associazione gli italiani passano dalle 300 alle 400 ore l’anno in fila agli sportelli delle PA. Il presidente Andrea Lisi: “Invertire la tendenza snellendo le norme”

Pubblicato il 13 Mar 2013

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Dalla fatturazione elettronica possono derivare nell’immediato risparmi diretti di un miliardo di euro per le amministrazioni e di un miliardo di euro per le imprese, con un risparmio a regime che si stima possa raggiungere i 60 miliardi di euro. E’ quanto evidenziano i numero di Anorc Associazione operatori e responsabili conservazione sostitutiva, in occasione dell’evento Dig.Eat.
Almeno il 17% degli enti locali (del 94% che ha un albo online), secondo una ricerca dell’Anorc, nei fatti non permette l’accesso completo agli atti e alle notizie in esso pubblicati. Inoltre, secondo alcune stime, i cittadini italiani passano in fila da 300 a 400 ore all’anno presso sportelli di enti e amministrazioni varie: quasi due settimane all’anno sono quindi spese per ottenere prestazioni che oggi solo il 17% degli italiani abitualmente richiede e ottiene on line.

L’evento è stata l’occasione anche per presentare il Manifesto di Anorc per l’Italia digitale, sottoscritto anche da AIPSI, ANDIG, CSA Italy, SOS Archivi. “Il Manifesto contiene i principi fondamentali che secondo noi dovrebbero essere garantiti al cittadino digitale e che permettono parimenti di attuare una digitalizzazione sicura e senza rischi per la nostra memoria – spiega il presidente di Anorc, Andrea Lisi – Desideriamo presentare questo documento all’attenzione del nuovo parlamento e del nuovo governo. La sensazione, infatti, è che siamo a metà del guado ed il nostro timore è che, nel complesso quadro politico ed economico attuale, l’Agenda Digitale rischi di perdere importanza, di essere tralasciata o di essere attuata con pressapochismo. Sarebbe un grosso errore visto il contributo decisivo che essa può apportare sia a livello economico ed occupazionale sia nel migliorare le relazioni fra PA, cittadini ed aziende”.

Secondo Lisi per accelerare l’attuazione dell’Agenda è necessario armonizzare e snellire la normativa di settore dovrebbe essere armonizzata. “E poi si attende ormai da tempo l’emanazione delle Regole tecniche che specifichino nel dettaglio come attuare la digitalizzazione documentale – ricorda Lisi . Quello che ci interessa è che il nostro apparato legislativo offra tutti gli strumenti per tutelare i documenti nel passaggio al digitale, permettendo di garantirne la corretta tracciabilità, la paternità e di preservarli dai rischi di modifica. In alcuni casi, come per la cartella sanitaria digitale, presenteremo le proposte elaborate da un nostro gruppo di lavoro che si è confrontato con i diversi soggetti della filiera. Dal confronto fra giuristi, operatori, rappresentati degli enti di riferimento ed esperti ci auguriamo che maturi una sintesi concreta che ben orienti le scelte future”

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