STRATEGIE

App IO passa alla fase due: più amministrazioni e nuovi servizi

Laura Bordin, head of design in PagoPA: “Il nostro focus si è spostato sul miglioramento della qualità, per dare vita a funzionalità che incontrino i reali bisogni dei cittadini”. Primi passi con le università

Pubblicato il 17 Feb 2023

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Dopo la fase lancio scatta un nuovo livello per App IO, l’app dei servizi pubblici, quello dell’arricchimento e del completamento dei servizi per i cittadini. App IO ha ormai tagliato il traguardo dei 33 milioni di download, e ospita attualmente circa 176mila servizi, per un totale di sei milioni di persone che ogni mese portano a temine operazioni attraverso questo strumento comodamente dal proprio smartphone o Pc, senza necessità di andare di persona agli sportelli delle pubbliche amministrazioni che hanno aderito.

I nuovi obiettivi di PagoPA per App IO

A gestire e sviluppare le funzionalità di App Io è PagoPA, società pubblica ad alto livello specialistico, che ha la mission di diffondere i servizi pubblici digitali attraverso lo sviluppo di progetti innovativi e la gestione di infrastrutture tecnologiche strategiche, per accompagnare la modernizzazione della Pubblica Amministrazione e del Paese. La società è impegnata in questa fase a mettere a punto per la piattaforma nuovi servizi a valore aggiunto, per consentire ai cittadini di portare a termine le proprie interazioni con la pubblica amministrazione senza dover uscire dall’app.

La missione della coprogettazione

Per centrare questo obiettivo la strada individuata da PagoPA è la coprogettazione dei servizi insieme agli enti interessati: si tratta in sostanza di coinvolgere le amministrazione nella progettazione dei servizi e delle nuove funzionalità, per rendere l’esrienza degli utenti sempre più semplice e intuitiva.

Incontrare i bisogni reali dei cittadini

“All’inizio abbiamo lavorato sull’App IO affinché i cittadini la conoscessero e la adottassero grazie a servizi attrattivi e al paradigma innovativo per cui sono le Pa che contattano direttamente il cittadino, e non viceversa – afferma Laura Bordin, head of design in PagoPa – Adesso il nostro focus si è spostato sul migliorare la qualità dei servizi offerti, collaborando con gli enti per capire insieme quali funzionalità aggiuntive portare a bordo al fine di incontrare i bisogni reali dei cittadini, integrandosi anche con quello che oggi è offerto su diversi canali”.

Un caso di successo: le università

Un esempio del nuovo approccio è il tavolo di coprogettazione in cui PagoPA ha collaborato con con Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane. Tra i primi atenei ad aver integrato i propri servizi sull’AppIo è l’università di Pisa, che vi ha portato la versione digitale del libretto universitario. “In questi giorni di esami stiamo mandando circa 1,5 messaggi al secondo a docenti e studenti tramite l’App IO” spiega Antonio Cisternino, presidente del sistema informatico dell’Università di Pisa.

Tra i vantaggi del nuovo servizio Giovanni Barone, direttore della divisione sistemi Csi dell’Università Federico II di Napoli, sottolinea quello di poter contare su una app unica rispetto “alla proliferazione di applicazioni, ognuna con una propria vita ed esperienza, in ogni ateneo, che finiva per disorientare lo studente”.

Atenei pronti a nuove sperimentazioni

Grazie al tavolo di coprogettazione i singoli atenei hanno potuto anche condividere le proprie esperienze, ad esempio nelle comunicazioni con studenti, docenti e dipendenti: “È stato un esercizio per immaginare quali servizi l’App IO potrà offrire alle università nei prossimi anni – spiega Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari e delegato Crui per i rapporti con l’industria – Una giornata preziosa che si inserisce in un processo di digitalizzazione del mondo accademico“.

“Gli studenti di oggi saranno i cittadini di domani – conclude Cupertino – Ci auguriamo quindi che il percorso che la Crui sta avviando contribuisca nel prossimo futuro a migliorare la qualità della vita delle persone. Spero che per la comunità universitaria questo incontro possa essere un ulteriore stimolo ad un maggiore utilizzo degli strumenti già disponibili nell’App IO e all’inizio di nuove sperimentazioni di servizi innovativi”.

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