Siglata l’intesa tra Agenzia per l’Italia digitale e Assinform sulle “competenze digitali per lo sviluppo del Paese”. L’accordo di programma è stato sottoscritto insieme ad Assintel, Assinter, Cna Ict, Unimatica Confapi in occasione della presentazione delle “Linee Guida – Indicazioni strategiche e operative del Programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali”, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni nazionali e locali impegnati nell’attuazione dell’Agenda digitale italiana.
“La collaborazione – spiegano da Assinform – è finalizzata all’individuazione degli skill professionali più adeguati all’evoluzione dell’Information Technology, alla migliore definizione e attuazione dei programmi di divulgazione, nonché alla formazione e all’aggiornamento per le pubbliche amministrazioni, per la scuola e per le imprese”.
“Il tema dell’alfabetizzazione informatica e delle competenze digitali è cruciale per il nostro Paese – afferma Agostino Santoni (nella foto), vicepresidente di Assinform con delega all’education, che ha firmato l’accordo con il presidente dell’AgID Agostino Ragosa – sia per lo sviluppo dell’occupazione che per la crescita dell’economia. Il varo di questo programma nazionale è un passaggio fondamentale per sostenere l’attuazione dell’Agenda Digitale e Assinform è fortemente impegnata per determinare il suo pieno successo. L’Italia deve fare un salto di qualità nel campo dell’innovazione. La formazione digitale a tutti i livelli è una precondizione per raggiungere gli obiettivi di ripresa economica e di crescita”.
Oggi Agid e Formez hanno anche presentato le linee guida sulle competenze digitali. “Digitalizzare senza diffondere le competenze è inutile – ha spiegato Ragosa – Occorre allineare le capacità digitali tra cittadini, imprese e PA”.
Le Linee guida sono un documento in progress e la prima versione è stata proposta alla discussione di tutti gli attori coinvolti nel corso dell’evento e sarà sottoposta a consultazione pubblica fino al 12 maggio 2014.
“La sfida dell’agenda digitale e quella del cambiamento della PA devono essere svolte in parallelo- ha dichiarato il presidente Formez PA, Carlo Flamment – Ha fatto bene il ministro Madia a dare un segnale sui giovani, perché i nativi digitali nella PA sono solo il 15%, concentrato per di più nei comparti che non hanno sofferto del blocco del turn over. E’ vero che c’è bisogno di chi diffonda la cultura digitale, ma dobbiamo concentrare gli sforzi per azioni di accompagnamento rivolte a tutti gli altri, perché le riforme arrivino fino ai centri di spesa, a tutti i dipendenti e ai cittadini”.
La definizione delle competenze digitali attinenti il settore pubblico deve comprendere, oltre alle conoscenze di base, le conoscenze, competenze e capacità tecnologiche, organizzative ed etiche necessarie per programmare in materia di: cittadinanza digitale; e-governement; open government.
L’obiettivo di questa azione è realizzare una Pubblica Amministrazione più efficiente, efficace ed inclusiva al servizio del cittadino e delle imprese. Per accelerare l’innovazione della PA è essenziale sviluppare le conoscenze digitali di tutti i dipendenti pubblici, partendo dalla capacità di programmazione delle strategie digitali da parte dei dirigenti.
Se circa il 35% dei dipendenti si posiziona nella fascia 40-49 anni e circa il 40% nella fascia tra i 50 e i 59 anni, il 6,5% ha compiuto i 60 anni e solo il 18,5 ha meno di 40 anni, si evidenzia un blocco del turnover non più sostenibile e il necessario svecchiamento dei dirigenti e impiegati. In quest’ottica, è fondamentale la figura dell’e-leader, che deve saper percepire il cambiamento contestualizzato con i processi e con le risorse umane e saper gestire questa fase di transizione per la PA.
Considerata la necessità di raggiungere in tempi rapidi e in modo pervasivo un numero elevato di destinatari, si richiede l’impegno e la collaborazione di tutti gli attori che hanno esperienza di formazione per la PA.
Le strutture formative della PA centrale (Formez PA, ISCOM e SNA innanzitutto), quelle delle Regioni (a partire da Toscana, Emilia-Romagna, provincia autonoma di Trento già associate in RITEF) e quelle degli enti locali, in stretto raccordo con l’Agenzia per l’Italia Digitale, il Cisis e l’Anci, devono fare sistema attraverso forme di coordinamento snelle per la promozione delle iniziative, la condivisione di standard, dei format di erogazione dei percorsi e il riuso dei materiali.