C’è anche il cosiddetto “pacchetto Giustizia” all’interno del Dl ristori approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri: una importante dose di digitalizzazione per consentire alla giustizia di continuare a funzionare anche in presenza di eventuali lockdown o restrizioni, snellendo le procedure burocratiche, digitalizzando la presentazione di atti e documenti e limitando ogni volta che ne presenti la necessità le presenze in aula. Misure d’emergenza che rimarranno in vigore per il tempo strettamente necessario al superamento dell’emergenza Coronavirus, e che nelle intenzioni del Governo consentiranno alla Giustizia di andare avanti nella propria attività nonostante tutte le limitazioni imposte dalla pandemia. Sul pacchetto, prima della sua approvazione in Cdm, il Guardasigilli Alfonso Bonafede si è confrontato prima dell’approvazione delle norme con i rappresentanti della magistratura e dell’avvocatura.
I due pilastri del provvedimento
Il provvedimento è stato inserito all’interno del contenitore più ampio che dispone gli indennizzi per gli esercenti e gli imprenditori costretto a chiudere la propria attività a causa delle misure contro il Covid-19, agli articoli 22 e 23, in modo così da guadagnare tempo e consentire al mondo della Giustizia di adeguarsi alle nuove disposizioni in tempi rapidi.
Le nuove norme anti-Covid disposte dal Governo riguardano sia i tribunali sia le procure, e sono fondate su due pilastri: la distanza tra le persone e l’utilizzo del digitale per consentire alla giustizia di andare avanti anche durante l’emergenza.
Udienze in streaming e atti via Pec: quando e perché
Secondo quanto stabilito dal pacchetto giustizia anche il giudice che si trova in isolamento fiduciario e che sia quindi “a rischio” contagio, potrà tenere le udienze in streaming da remoto, rimanendo quindi a casa, mentre i processi verranno celebrati a porte chiuse e si apre la possibilità di presentare le documentazioni via Web, attraverso la Posta elettronica certificata. Anche le deliberazioni collegiali, stando alle nuove disposizioni, potranno essere prese riunendosi in streaming, sia in campo civile sia in campo penale.
Indagini e interrogatori da remoto
Anche gli inquirenti, inoltre, potranno svolgere da remoto le indagini preliminari, e sia l’accusato sia la parte offesa potranno essere ascoltati in streaming dallo studio dei loro legali. Collegamenti da remoto sono previsti anche per i consulenti e gli esperti volta per volta coinvolti, e anche il giudice potrà effettuare gli interrogatori in streaming.
Processi civili e penali a porte chiuse
Le porte delle aule per i processi in cui è prevista la presenza del pubblico dovranno rimanere, finché durerà l’emergenza Covid-19 – rigorosamente chiuse, mentre – come dicevamo – Tutti gli atti, i documenti e le istanze potranno essere consegnati via Pec.
Quanto al lavoro dei cancellieri, anche questi ultimi potranno svolgere le loro funzioni in smart working accedendo ai registri da remoto, mentre anche i legali potranno prendere visione dei documenti di indagine senza essere costretti ad andare di persona negli uffici del tribunale.