“La privacy non sia un’espediente per non digitalizzare la sanità”. Lo ha detto Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy ,in occasione della presentazione ufficiale, oggi presso la sala conferenze del Garante privacy a Roma, del “Manuale pratico su protezione dei dati e cloud computing nella sanità“, nato dalla collaborazione fra l’Istituto, Federsanità-Anci e Microsoft,
“Digitalizzare i processi di cura e la documentazione sanitaria – ha sottolineato Bolognini – si può e si deve, come confermano anche le più recenti innovazioni legislative, e farebbe male chi non prendesse in considerazione soluzioni come il cloud computing, che massimizzano l’efficienza ottimizzando i costi, adducendo invece fantomatici impedimenti dovuti alle leggi privacy. Abbiamo prodotto un Manuale concreto e pratico, proprio per sfatare il mito dell’incompatibilità tra soluzioni cloud e privacy in settori sensibili come quello sanitario.”
“Certo, servono cautele e vi sono talune norme che andrebbero riviste in materia di sanità digitale – evidenzia – è paradossale che nel 2013, per esempio, l’acquisizione dei dati dei pazienti in dossier e fascicoli sanitari elettronici debba essere solo facoltativa e subordinata al consenso preliminare degli interessati, quando ormai sappiamo che i documenti nascono digitali e non su carta. Ma tutto questo non significa affatto che il cloud computing non possa costituire la migliore soluzione tecnica per la gestione dei dati dei pazienti: anzi, andare sulle nuvole può finalmente rappresentare l’occasione giusta, per molte strutture sanitarie italiane, per fare mente locale e mettersi in regola con gli adempimenti privacy”.
Secondo Elena Bonfiglioli, direttore Mercato Sanità, Microsoft Emea, “il cloud è una realtà imprescindibile per far fronte ai nuovi bisogni sanitari e sociali dei cittadini italiani ed europei. Per questo è fondamentale la collaborazione tra fornitori di tecnologie, di servizi sanitari e le Istituzioni. Questo vademecum è un primo passo concreto e attuabile per dimostrare che il cloud computing in sanità è il presente e non il futuro, per costruire la sanità europea del 2020”.