Uno strumento prezioso e non un insulto alla professionalità dei
medici. Il ministro della PA e Innovazione, Renato Brunetta,
risponde alle
critiche mosse nei giorni scorsi dai sindacati autonomi Snami e
Smi alle nuove regole sui certificati online.
"E’ purtroppo fisiologico che le grandi rivoluzioni
organizzative che comportano efficienza, trasparenza, rapidità,
capacità di controlli rigorosi e soprattutto un considerevole
risparmio economico (stimato in circa 500 milioni di euro l’anno)
suscitino alcune resistenze – precisa Brunetta in una nota -. Tocca
quindi rispondere alle incomprensibili dichiarazioni del presidente
dello Snami Angelo Testa, per il quale l’avvio della trasmissione
elettronica all’Inps dei certificati di malattia dei dipendenti
pubblici e privati, prevista da una legge dello Stato, sarebbe
nientemeno che 'un insulto nei confronti dei medici'. Il
dottor Testa ignora che essa è stata invece decisa e concordata
con le maggiori organizzazioni di rappresentanza dei medici,
affrontando e risolvendo tutti i problemi che di volta in volta ci
avevano evidenziato".
Il titolare di Palazzo Vidoni ricorda che "al digital divide
di cui soffrono i medici più anziani così come
all’impossibilità di collegarsi alla Rete che permane in alcune
limitate zone del Paese si è deciso di ovviare tramite call center
in grado di assistere telefonicamente il medico, anche raccogliendo
i dati di ciascun certificato di malattia per poi elaborarlo
elettronicamente a suo nome".
Al segretario nazionale dello Smi, Salco Calì, che sottolineava
che finora la dotazione informatica era stata a carico dei medici
Brunetta risponde che "nel contratto nazionale è stata
riconosciuta una specifica indennità per la dotazione informatica,
pari a circa 9 euro per ogni singolo paziente assistito. Quanto
alla presunta disomogeneità tecnologica del sistema, Calì ignora
o fa finta di ignorare che da tempo è stata definita a livello
nazionale una base informatica comune (con tanto di format unico
del certificato elettronico), grazie al proficuo lavoro comune
svolto in questi mesi tra i tecnici del nostro Ministero e quelli
delle Regioni e delle Amministrazioni centrali dello Stato".