Applicare quanto previsto dal nuovo Cad. E' la richiesta che Il
ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato
Brunetta ha fatto via e.mail a tutte le 49.179 pubbliche
amministrazioni italiane per chiedere loro di attivarsi per rendere
prassi quotidiana quanto previsto dalle norme del nuovo Codice
dell’Amministrazione Digitale (decreto legislativo n. 235/2010),
in vigore a partire dal prossimo 25 gennaio.
“Sulla base delle esperienze maturate in questi anni – scrive
Brunetta nella sua mail – il nuovo Codice introduce con chiarezza
una serie di innovazioni normative volte a garantire che
l’amministrazione digitale non resti solo una dichiarazione di
principio, ma sia in grado di incidere effettivamente sui
comportamenti e le prassi delle amministrazioni e sulla qualità
dei servizi resi a cittadini e imprese. La riforma infatti non solo
rende effettivi i diritti, accessibili le opportunità e cogenti
gli obblighi, ma permette di diradare la nebbia dell’incertezza e
rassicurare gli operatori sulla validità, anche giuridica,
dell’amministrazione digitale”.
Brunetta precisa come il Codice renda obbligatoria l’innovazione
nella pubblica amministrazione nel modo più naturale: “Da una
parte dando ai cittadini diritti e strumenti per interagire sempre,
dovunque e verso qualsiasi amministrazione attraverso Internet,
posta elettronica, reti; dall’altra stabilendo che tutte le
amministrazioni devono organizzarsi per rendere disponibili tutte
le informazioni e tutti i procedimenti in modalità digitale,
sempre e comunque”.
Il nuovo Cad introduce misure premiali e sanzionatorie, consentendo
alle pubbliche amministrazioni di quantificare e riutilizzare i
risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali. Dalla
razionalizzazione della propria organizzazione e
dall’informatizzazione dei procedimenti, le pubbliche
amministrazioni ricaveranno infatti risparmi da utilizzare per
l’incentivazione del personale coinvolto e per il finanziamento
di progetti di innovazione.
“In tre anni – precisa Brunetta – la pubblica amministrazione
sarà completamente digitale e sburocratizzata. La riforma completa
e rende al passo con i tempi il quadro normativo e regolatorio
mediante il quale si può ottenere quel recupero di efficienza da
parte delle PA, essenziale per dare maggiore impulso al processo di
sviluppo del Paese”.
Il nuovo Cad completa il quadro normativo in materia di
amministrazione digitale definito cinque anni or sono con il
decreto legislativo n 82/2005, aggiornando la normativa di
riferimento al panorama tecnologico in evoluzione. Dopo la riforma
della Pubblica Amministrazione (decreto legislativo n. 150/2009) –
che ha introdotto meritocrazia, premialità, trasparenza e
responsabilizzazione dei dirigenti – il provvedimento costituisce
il secondo pilastro del processo di rinnovamento "per
costruire una PA coerente con i criteri di efficacia ed
economicità propri dell’azione pubblica", conclude il
ministro.