Dopo i pagamenti elettronici tocca alle ricette mediche digitali.
Brunetta invia una
nuova missiva al collega dell’Economia, Giulio Tremonti, per
chiedere l’emanazione dei decreto attuativo che renderebbe
finalmente operativo lo strumento, la cui entrata in vigore era
prevista il 1° gennaio 2011.
“L’entrata a regime del sistema di trasmissione online dei
certificati di malattia dei lavoratori dipendenti e la conseguente
scomparsa delle attestazioni cartacee rappresentano una tappa
cruciale lungo il percorso di dematerializzazione del rapporto tra
il cittadino e il sistema sanitario – scrive il ministro della PA
e Innovazione – Come ho già avuto modo di segnalarti, dalla
realizzazione di questo disegno di modernizzazione possono derivare
sia ingenti risparmi di risorse pubbliche, sia rilevanti benefici
in termini di efficienza del sistema e di miglioramento dei servizi
forniti ai cittadini. Credo sia essenziale a questo punto compiere
un ulteriore passo in avanti, accelerando la completa
implementazione della ricetta digitale, come previsto
dall’art.11, comma 16 del dl. 78/2010”.
“Al riguardo – conclude la missiva – ti chiedo di dare mandato al
tuo Ufficio di Gabinetto per concordare con il mio una rapida e
tempestiva attuazione al programma di rinnovamento del Paese”.
Stando alle stime, l’adozione delle prescrizioni mediche digitali
porterebbe al Sistema sanitario nazionale risparmi per circa 2
miliardi di euro l’anno e un taglio del 30% della spesa
farmaceutica.
Su questo stesso tema il titolare di Palazzo Vidoni si era già
rivolto al ministro Tremonti, con due lettere datate 11 gennaio
2011 e 25 ottobre 2010 .
In attesa del varo del decreto attuativo alcune Regioni hanno
iniziato la sperimentazione. Si tratta di Valle D’Aosta, Piemonte
e Campania che, però non sembrano aver ottenuto – fatta
eccezione della Valle D’Aosta – buoni risultati. Stando ai dati
diffusi dalla Fimmg, in Piemonte e Campania circa un quarto dei
medici coinvolti nel progetto non ha inviato neanche una ricetta
online; il 10% lo ha fatto occasionalmente (solo qualche report
giornaliero) e il restante 65% ha compilato in tutto 3-4 ricette
elettroniche. Meglio la Valle D’Aosta dove il 62% dei camici
bianchi spedisce per via telematica, il 35% lo fa con qualche
difficoltà mentre solo il 4% non riesce ad utilizzare lo
strumento.
“Il sistema – spiega Silvestro Scotti vicesegretario nazionale
della Federazione dei medici di famiglia – è macchinoso e pieno di
falle. E inoltre ai medici mancano gli strumenti idonei per
operare: linea adsl, software, eccetera”.
Ieri Brunetta aveva invece invitato Tremonti a dare attuazione ad
un'altra iniziativa, quella dei pagamenti elettronici alla PA
che – sottolineava Palazzi Vidoni – avrebbe un impatto
determinante “nell’ambito delle politiche di contenimento della
spesa, di sviluppo dell’economia nazionale e, in definitiva, per
l’attuazione del programma di Governo”. I termini per
l’adozione dei pagamenti IT, normati dall’articolo 5 del nuovo
Cad, sono scaduto da oltre mese mentre la bozza di decreto inviata
dal ministero della PA e Innovazione giace a via XX Settembre dal
20 luglio scorso.