“C’è, innanzitutto, da correggere e integrare — come previsto nella legge delega — il Codice dell’Amministrazione digitale“. Con tre principi in testa. Così il Team Digital di Diego Piacentini ha anticipato su Agendadigitale.eu (dello stesso gruppo Digital360) come intendono cambiare il Cad.
I tre principi:
“Vorremmo rendere il codice un testo più accessibile e facile da leggere, cancellando le disposizioni che non servono perché ribadiscono l’ovvio [la ruota non deve avere spigoli], semplificando, ogni volta che è possibile, il linguaggio senza sacrificarne il rigore e, razionalizzando la struttura [solo i principi e i diritti di cittadinanza digitale nella prima parte e solo le norme di attuazione nella seconda]”.
“Vorremmo deregolamentare quanto più possibile, rendendo le previsioni di legge tecnologicamente neutre e centellinando le regole tecniche perché nessuno, nel 2017, è in grado di dire quale sarà, tra due mesi, la tecnologia migliore per risolvere un problema”.
“Vorremmo individuare per ogni previsione e per ogni obbligo imposto a carico di cittadini, imprese e amministrazioni una o più soluzioni tecnologiche, facili da usare, accessibili e a portata di mano per fare in modo che il Codice contribuisca a risolvere problemi, rendendo l’amministrazione più efficiente e i diritti di cittadinanza digitale più effettivi senza limitarsi, come, purtroppo, spesso accaduto sin qui, a moltiplicare diritti e obblighi, egualmente destinati però a rimanere inattuati”.
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