Il pagamento di 40 miliardi di debiti scaduti della pubblica amministrazione; l’avvio di una serie di riduzioni della bolletta elettrica e del gas per famiglie, Pmi e grandi imprese; la nascita di diverse centinaia di imprese startup innovative nel giro di poche settimane; l’azzeramento del divario digitale per la banda larga e la diffusione della banda ultralarga per oltre 4 milioni di cittadini nel Mezzogiorno; le liberalizzazioni e le semplificazioni. E, ancora, lo sblocco di circa 45 miliardi per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, la riqualificazione di importanti aree urbane su tutto il territorio nazionale attraverso il Piano Città; l’introduzione di sgravi per le famiglie che intendono ristrutturare la propria casa. Sono solo alcune delle misure, introdotte dal ministero dello Sviluppo economico e dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti nel corso della legislatura che va a concludersi e che ora sono riassunte online su “Cantiere Crescita” (www.cantierecrescita.gov.it), un sito creato ad hoc per facilitare la consultazione del lavoro svolto, aumentando il livello di consapevolezza e trasparenza tra la PA e cittadini.
“La sintesi che potete leggere in queste pagine – scrive il ministro Corrado Passera nell’introduzione del sito – è stata predisposta per il passaggio di consegne al Governo che verrà. Abbiamo inoltre pensato che fosse utile metterla a disposizione di tutti, così da rendicontare a cittadini e a imprese il frutto del portato avanti, in modo congiunto, dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti”.
“Non siamo riusciti a fare tutto ciò che ci eravamo proposti: penso, innanzitutto, al credito di imposta per gli investimenti in innovazione – soprattutto per mancanza di risorse e per il poco tempo a disposizione” riconosce Passera.
Il sito raccoglie in 11 sezioni tutte le misure promosse da Mise e Mit, incluse quelle a cui i due dicasteri hanno collaborato in modo particolare: Infrastrutture ed Edilizia; Trasporti; Energia e Green Economy; Comunicazioni, TV e Frequenze; Agenda Digitale e Semplificazioni; Innovazione e Startup; Internazionalizzazione ed Export; Credito e Finanza di Impresa; Liberalizzazioni e Concorrenza; Ridisegno degli Incentivi; Crisi aziendali e territoriali. A queste, se ne aggiunge una dodicesima, relativa al metodo di lavoro, frutto della collaborazione con i principali rappresentanti e attori del mondo istituzionale e produttivo.
“Nel corso di questi 16 mesi, superando diverse difficoltà – scrive ancora Passera – abbiamo iniziato a riannodare tanti fili che possono ricondurre alla crescita, mettendo in moto un’ampia serie di interventi mirati a risolvere un gran numero di problemi accumulati nel tempo e fatti esplodere dalle gravissime crisi internazionali degli ultimi anni. Certamente da molto tempo alle politiche per lo sviluppo non si è data la giusta priorità e la dovuta attenzione, condannandoci a oltre 10 anni di mancata crescita. Interventi strutturali che, singolarmente presi, hanno un impatto contenuto, ma che, consolidandosi nel tempo in modo integrato, possono consentirci di compiere significativi passi in avanti verso l’obiettivo ambizioso, ma alla nostra portata, del rilancio competitivo”.
Il sito fornisce inoltre un report dettagliato sullo stato d’attuazione dei provvedimenti di competenza Mise-Mit approvati dal Governo Monti: su un totale di 109 decreti adottabili ad oggi, ne sono stati attuati 106 (cui aggiungere l’attuazione di tutti i 50 provvedimenti lasciati in eredità dal precedente esecutivo). È stato più che dimezzato il numero di infrazioni europee trovate aperte e sono state recepite tutte le 7 direttive comunitarie di competenza primaria dei due dicasteri.
Per Passera “rilanciare la crescita sostenibile richiede grande vicinanza ai bisogni del Paese. Bisogna stare concretamente, e non solo a parole, al fianco di imprenditori e lavoratori per arginare un disagio diffuso e prossimo a livelli di guardia. Bisogna, giorno dopo giorno, ascoltare, motivare e coinvolgere in modo trasparente – ad esempio attraverso il metodo della consultazione pubblica – il mondo produttivo, delle professioni e delle parti sociali. Non dobbiamo rassegnarci mai al declino. Non è questo il destino dell’Italia che ha invece tutte le forze, le energie e le potenzialità per tornare a crescere – conclude il ministro – abbiamo di fronte a noi difficoltà ancora ingenti da superare e molta strada da fare. Ma sappiamo di poter contare su un vantaggio competitivo naturale, insito nella nostra identità storica, nella nostra unicità, nel nostro straordinario patrimonio culturale che dà qualità e competitività al nostro saper fare”.