La fattura elettronica leva contro l’evasione fiscale. Secondo il viceministro all’Economia, Luigi Casero, con con l’obiettivo di raccogliere più tasse possibili e semplificare il fisco bisogna “utilizzare tutti gli strumenti digitali in grado di rendere sistema più efficiente, a partire dalla fatturazione elettronica tra privati che elimina 3 tipi su 4 di evasione Iva”.
L’e-fattura obbligatoria tra privati, per cui l’Italia ha inoltrato richiesta di autorizzazione all’Ue, permette infatti di eliminare l’evasione “fraudolenta”, in cui si presenta una fattura falsa, “quella basata su una fattura non falsa ma non registrata da una delle due parti e, come terzo tipo, – ha spiegato ancora il viceministro in audizione davanti alla Commissione Semplificazione. – quella basata su una fattura non falsa, quindi vera, ma registrata per un importo inferiore”. La fatturazione elettronica, già adottata nella PA. ma non ancora tra privati per i limiti attualmente imposti all’obbligatorietà a livello europeo, “porta grande semplificazione al sistema, ovviamente – ha proseguito – deve essere molto semplice”.
Ma la e-fattura da sola non basta se “opera” in un fisco vecchio e complesso. “In un sistema fiscale ideale dovrebbero esserci 2-3 grandi tasse: sui redditi, sui consumi e, se il Parlamento lo decide, una patrimoniale – ha sottolineato il viceministro – È inutile avere 150 tasse. Bisogna eliminare le tasse piccole non funzionali al sistema» ha sottolineato il viceministro dell’Economia in audizione. E ha aggiunto: “Il nostro Paese è ancora ad elevatissima evasione. Una delle evasioni più elevate fra i Paesi nostri concorrenti”. Ma l’Italia è anche “un Paese con un sistema fiscale farraginoso e complesso, che dimostra che non è la complessità del sistema, o il numero eccessivo delle norme, che combatte l’evasione”. Per questo, ha insistito, bisogna puntare ad una semplificazione vera ed efficace di un sistema ormai “vecchio”.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano, il beneficio del passaggio dal processo “tradizionale” alla fatturazione elettronica si assesta tra i 7,5 e gli 11,5 euro a fattura, per organizzazioni che producono/ricevono un volume di fatture superiore alle 3.000 all’anno. Il risparmio deriva da una serie di attività per le quali occorreva l’utilizzo di manodopera “umana”: stampa e imbustamento delle fatture, interazione con il cliente, conservazione dell’archivio cartaceo, senza dimenticare il costo della burocrazia legata ai diversi passaggi autorizzativi al pagamento delle fatture.