CONFINDUSTRIA DIGITALE

Catania: “Alla PA digitale serve un Cto”

Il presidente di Confindustria digitale accende i riflettori sulla cybersecurity del settore pubblico: “Puntare a partnership pubblico-privato. Le imprese hanno tecnologie da offrire”

Pubblicato il 07 Mag 2014

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Con la digitalizzazione della pubblica amministrazione la cyber-sicurezza “è il tema in primo piano” e il Governo “deve nominare un Chief Technology Officer (Cto) che si occupi delle piattaforme tecnologiche dei ministeri, per coordinare le attività online, risparmiare fondi e garantire la sicurezza”. E’ stato Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, a sollecitare l’esecutivo Renzi, parlando alla tavola rotonda organizzata a Roma dal Corriere delle Comunicazioni, “Cyber Security-L’attuazione della Strategia Italiana”.

Catania ha quindi proposto “un partenariato pubblico-privato” sul fronte della sicurezza informatica. “La sicurezza – ha detto – è un nodo che va affrontato insieme e noi come imprese ci siamo”. “Non mi piace parlare di ‘tavoli’ ma è bene che ci si parli. Le imprese hanno le tecnologie da offrire” ha aggiunto. Catania, inoltre, ha rilevato una “fase critica di investimenti sul digitale nel suo complesso che, nel 2013, sono calati del 4% nel nostro Paese”.

Rispetto agli altri Paesi europei, è stato l’alert lanciato dal numero uno di Confindustria digitale, “siamo indietro di 20-25 miliardi di euro di investimenti sul digitale che, invece, è un driver per la crescita calcolabile, per l’Italia, in +1% di Pil”.

“Colmando questo gap di investimenti si otterrebbero 200mila nuovi posti di lavoro e ulteriori 100mila nuovi occupati nei settori che ne beneficiano” ha detto ancora Catania.

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