Salta anche questa volta la discussione sull’Agenda digitale in Consiglio dei ministri. Fonti di Palazzo Chigi rivelano al Corriere delle Comunicazioni che “ad oggi il pacchetto Sviluppo (che contiene il Digitalia e i provvedimenti delle start up ndr) non è all’ordine del giorno della prossima riunione” prevista per giovedì 27 settembre. Non si esclude comunque che l’Agenda digitale venga introdotta “fuori sacco”, ovvero come un provvedimento inserito all’ultimo momento nell’ordine del giorno.
Il pacchetto sviluppo sta passando sotto la lente del ministero dell’Economia che sta valutando quante risorse sono effettivamente disponibili. Sul versante divario digitale e diffusione della banda larga mancherebbero all’appelli 100 milioni su un totale di 150 nonché i 50 milioni del fondo start up. Problemi di copertura anche per il documento digitale unificato per il quale servirebbero circa 80 milioni di euro.
Si tratta di risorse non facili da reperire in un momento in cui il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, è impegnato a raggiungere il pareggio di bilancio strutturale nel 2013 nonché a scongiurare la richiesta alla Bce dello scudo anti-spread. Tutti tentativi che portano il Mef a stringere la cinghia anche su un’iniziativa a valenza anti-ciclica, come l’Agenda digitale.