Il documento digitale unificato si fa più vicino. Dopo essere stato annunciato dall’ex minstro Renato Brunetta e poi dal governo Monti, i ministeri dell’Interno e dell’Economia hanno elaborato un Dpcm ad hoc, che sarà esaminato nelle prossime settimane dalla Conferenza Unificata.
Lo schema prevede che la nuova card abbia una validità pari a quella fissata per le carte d’identità – dieci anni per i maggiorenni, tre anni per i bambini sotto i tre anni e cinque anni per bambini e ragazzi tra 3 e 19 anni – e che sia rilasciata dal Comune di residenza o di dimora a tutti i cittadini italiani iscritti al Servizio sanitario nazionale e agli europei o agli stranieri residenti che godono del diritto all’assistenza sanitaria pubblica. Il rilascio è gratuito ed esente da bollo, ma i Comuni possono esigere il pagamento previsto dall’articolo 291 del regolamento per l’esecuzione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, per un massimo di 5 euro. Il modello di documento e le modalità tecniche di produzione e distribuzione saranno definire con un successivo decreto del ministero degli Interni.
Per quanto riguarda i costi, la bozza prevede che le PA debbano provvedere alla nascita del nuovo supporto con “con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Per l’avvio del progetto il governo Monti aveva autorizzato 60 milioni di euro per il 2013 e 82 milioni di euro a partire dal 2014.
Unico neo: la tessera europea di assicurazione malattia, che oggi è “incorporata” sul retro della tessera sanitaria non sarà inserita del documento unificato ma su un supporto distinto. Quindi le tessere rimarranno ancora due.