IL PROGRAMMA

Cloud per la PA, sul catalogo Agid 33 provider qualificati e 117 servizi

Nuovi incontri per facilitare il percorso di adozione che ha preso il via il 1° aprile: a Napoli la prossima tappa. Online sul sito dell’Agenzia le domande frequenti e un vademecum

Pubblicato il 04 Apr 2019

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Continua il supporto Agid per agevolare amministrazioni e fornitori di servizi nel percorso di adozione del modello Cloud della PA anche dopo la data del 1° aprile, con nuovi strumenti e iniziative di facilitazione. Dopo la tappa di Milano, proseguono le attività di confronto e dialogo intraprese da Agid per consentire ai fornitori di procedere alla qualificazione dei servizi cloud e alle amministrazioni di approfondire i contenuti del Catalogo dei servizi cloud qualificati per la PA da consultare prima di procedere all’acquisizione degli stessi. Attualmente il Catalogo presenta 33 fornitori e 117 servizi (IaaS, PaaS e SaaS) qualificati.

Ai materiali già disponibili online si aggiungono le domande frequenti integrate con i contributi raccolti durante gli incontri del 13 e del 27 febbraio, le guide alla compilazione per la qualificazione Cloud Service Provider (CSP), dei Software as a Service (SaaS) e le presentazioni dei diversi incontri.

Il percorso di qualificazione

Dal 1° aprile i nuovi contratti di acquisizione di servizi cloud di amministrazioni centrali e locali potranno essere stipulati solo se i servizi da acquistare sono stati qualificati e risultano presenti nel Catalogo dei servizi cloud qualificati per la PA di AgID, secondo i requisiti e le indicazioni contenuti nelle circolari n. 2 e n.3 del 9 aprile 2018.

L’adozione del Modello Cloud della PA

Il modello Cloud della PA prevede servizi e infrastrutture qualificate di tipo public, private e community e l’introduzione del principio cloud first, in base al quale le amministrazioni sono tenute a valutare l’adozione di servizi digitali disponibili in cloud prima di qualsiasi altra soluzione tradizionale . Un tassello all’interno di un disegno più ampio declinato nel nuovo Piano Triennale per l’informatica nella PA 2019 -2021.

Il modello rappresenta, inoltre, una delle priorità delle agende digitali delle Regioni, che, anche attraverso specifici accordi siglati con Agid, hanno previsto la progressiva adozione di questo modello.

Il Piano Triennale

Il Piano 2019-2021 contiene elementi per strutturare la governance: sostiene il percorso inclusivo di crescita digitale delle PA centrali e locali puntando sulla figura del Responsabile per la transizione al digitale, rafforza gli interventi a supporto delle amministrazioni locali per colmare il divario tra i diversi territori del Paese. Il piano è stato elaborato a tre: ministero, Team Digitale e Agenzia per l’Italia digitale.

Continua il consolidamento di attività già avviate come la razionalizzazione dei data center pubblici e l’adozione del Cloud nelle amministrazioni italiane quale tecnologia prioritaria per consentire risparmi di costi e maggiore sicurezza. Stabilisce l’evoluzione e la più capillare diffusione dei servizi digitali, tra cui carta d’identità elettronica, Spid e PagoPA. Punta inoltre al rafforzamento delle competenze manageriali e digitali all’interno delle pubbliche amministrazioni con iniziative concrete di sensibilizzazione e formazione.

Il Piano delinea anche azioni totalmente dedicate al mondo delle imprese, per favorire l’investimento in innovazione del tessuto economico e produttivo.

Tra le nuove misure previste, anche azioni per l’innovazione dei servizi pubblici declinando il paradigma dell’open innovation, iniziative volte a integrare le azioni per semplificare il trasporto delle merci e per ridurre i costi della catena logistica con una visione che concilia le esigenze di mobilità di persone e merci e le strategie per l’adozione – a livello nazionale – delle tecnologie emergenti, come la Blockchain e l’Intelligenza artificiale.

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