IL PIANO

Competenze digitali, intesa Italia-Germania. Brunetta: “Via allo scambio di best practice”

Colloquio telefonico tra il ministro e l’ambasciatore Viktor Elbling in vista di un Piano d’azione congiunto: “Puntiamo a rafforzare le skill delle PA”. La piattaforma “Capacity Italy” strumento chiave

Pubblicato il 19 Apr 2022

renato-brunetta

Competenze digitali e rafforzamento della capacità amministrativa sfrittando le potenzialità della piattaforma Capacity Italy. Sono questi due dei pilastri della potenziale collaborazione tra Italia e Germania sul fronte della PA.

“Poco fa un cordiale e proficuo colloquio telefonico con l’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia, Viktor Elbling, in occasione della mia visita a Berlino il prossimo 16 maggio – ha spiegato il ministro della PA, Renato Brunetta – Abbiamo passato in rassegna quattro aree di potenziale collaborazione tra i due Paesi, anche nella prospettiva del futuro Piano d’Azione italo-tedesco: la cooperazione fra le rispettive Scuole Nazionali dell’Amministrazione; l’avvio di un ‘Erasmus della Pubblica Amministrazione’ per garantire piena mobilità europea dei funzionari; il rafforzamento della capacità amministrativa dei soggetti attuatori del Pnrr, anche nel quadro della nuova piattaforma di assistenza tecnica ‘Capacity Italy’; lo sviluppo delle competenze digitali dei dipendenti pubblici”.
“È solo attraverso lo scambio di best practice a livello europeo che possiamo davvero costruire un’Europa all’altezza delle sfide che la attendono”, ha concluso il ministro.

La piattaforma Capacity Italy

Lo scorso 30 marzo Brunetta ha presentato  in  Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Autonomie locali), la piattaforma di assistenza tecnica “Capacity Italy”, uno strumento di assistenza innovativo, attraverso cui Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia e MedioCredito Centrale metteranno a disposizione dei soggetti attuatori del Pnrr – Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e tutti gli enti territoriali – un network di oltre 550 esperti in tutte le discipline chiave per sostenere la partecipazione attiva dai bandi alla fase esecutiva, fino alla rendicontazione.

“L’obiettivo – ha sottolineato il ministro – è mettere a terra i progetti del Pnrr e anche valutarne l’impatto attraverso un tavolo di monitoraggio. La piattaforma è uno strumento straordinario, che non si vedeva da tempo nel nostro Paese e sarà immediatamente operativa e destinata a evolvere da strumento di assistenza tecnica e progettuale a meccanismo di “capacity building”, con un impatto strutturale e duraturo sulla crescita della capacità amministrativa degli enti: un catalizzatore non solo dell’attuazione del Pnrr, ma, nel tempo, dell’intera riforma della Pubblica amministrazione. Garantirà una serie di servizi unici per il supporto e l’assistenza tecnica agli enti impegnati nell’attuazione del Pnrr, assicurando semplicità di accesso, presa in carico del bisogno e tempestività di risposta alle amministrazioni territoriali”.

Il funzionamento della piattaforma e lo stato di attuazione delle diverse misure varate dal Governo per il rafforzamento della capacità amministrativa, saranno oggetto di periodico monitoraggio nell’ambito del Tavolo di lavoro sugli enti locali coordinato congiuntamente dai dipartimenti della Funzione pubblica e degli Affari regionali, con la partecipazione del Dipartimento per la Coesione, della Segreteria tecnica Pnrr della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Mef, della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e dell’Upi.

“I tre main partner della piattaforma – ha proseguito Brunetta – dispongono già oggi di oltre 550 professionisti in tutta Italia per la prestazione dei servizi in task force multidisciplinari, che integrano competenze giuridiche, economiche, tecniche e informatiche”.

Sarà insomma “dinamica e adattiva in grado di sistematizzare e rendere disponibile il know how prodotto sulle diverse linee di intervento e di dimensionare l’offerta di assistenza in funzione delle richieste e dei fabbisogni degli enti territoriali. La rete professionale potrà, pertanto, ulteriormente espandersi in funzione della domanda, nonché coordinarsi con le task force costituite per attuare il Pnrr a livello locale, ossia i mille esperti per la semplificazione, 2.800 esperti della coesione, l’unità di missione Pnrr”.

Per il finanziamento alla fase di startup sono stanziati di 40 milioni per la fase di start up. Altre risorse potranno essere recuperate, da un lato, attraverso il ricorso al Technical Support Instrument, il programma dell’Ue che fornisce competenze tecniche agli Stati membri per la progettazione e l’attuazione delle riforme, dall’altro, attraverso quota parte delle risorse del Pnrr (350 milioni di euro) destinate ai progetti di capacity building di competenza del Dipartimento della Funzione Pubblica.

Come funziona la piattaforma

Nel dettaglio, la piattaforma accompagnerà e sosterrà le amministrazioni locali durante tutto il ciclo di realizzazione degli interventi:

  • redazione dei bandi da parte delle amministrazioni centrali con particolare riguardo ai migliori meccanismi di coinvolgimento dei destinatari;
  • diffusione della conoscenza dei progetti e dei relativi bandi da parte dei destinatari;
  • sollecitazione della partecipazione da parte degli enti locali, verificando con le amministrazioni centrali e i soggetti attuatori le aree geografiche cui prestare maggiore supporto;
  • supporto agli enti regionali e locali per la presentazione delle domande e dei progetti;
  • supporto per la realizzazione dei progetti di investimento da parte degli enti aggiudicatari;
  • supporto agli enti territoriali per la gestione, il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti.

Competenze digitali

Oltre al rafforzamento della capacità amministrativa degli enti, per accelerare sul Pnrr, il governo punta a potenziare le competenze digitali dei dipendenti.  “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese” è il Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione, che vede anche la collaborazione di Tim e Microsoft.

Si tratta di un programma straordinario di formazione e aggiornamento rivolto ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici e articolato in due filoni: il primo, inaugurato dal protocollo d’intesa siglato a ottobre 2021 dai Ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, punta ad accrescere le conoscenze e le competenze dei lavoratori pubblici agevolando, grazie alla collaborazione della Crui, l’iscrizione a corsi di laurea e master presso tutte le Università italiane.

Il secondo invece prevede l’avvio di programmi formativi specifici per sostenere le transizioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a cominciare da quella digitale, con partner pubblici e privati, nazionali e internazionali. E con un’attenzione particolare riservata alla formazione sulla cybersecurity, oggetto di un progetto già avviato con il Ministero della Difesa.

Il Piano riguarda sia gli ambiti ‘tradizionali’, giuridici ed economici, sia lo sviluppo di competenze manageriali e organizzative fondamentali per il Pnrr. Il modello di riferimento per la formazione sulle competenze digitali è il progetto Syllabus  del Dipartimento della Funzione pubblica che, organizzato in cinque aree e tre livelli di padronanza, descrive l’insieme minimo delle conoscenze e abilità che ogni dipendente pubblico deve possedere per partecipare attivamente alla transizione digitale. La formazione si svolge sulla piattaforma online del Dipartimento, che consente di verificare le competenze di partenza e quelle ‘in uscita’. Al dipendente viene rilasciato un “open badge” che riporta i corsi frequentati e i test superati e i dati complessivi saranno registrati in un ‘fascicolo delle competenze’, parte integrante del “fascicolo del dipendente”, realizzato anche grazie al coinvolgimento di Sogei nel progetto.

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