Sviluppare le competenze dei dipendenti pubblici, supportandone la crescita professionale attraverso percorsi formativi mirati e differenziati, promuovendo i processi di innovazione delle amministrazioni a partire dalla transizione digitale, ecologica e amministrativa. E’ questo l’obiettivo di “Syllabus, nuove competenze per le Pubbliche Amministrazioni”, il portale della formazione dedicato a tutte le persone che lavorano nella PA, realizzato dal dipartimento della Funzione pubblica con la collaborazione del partner tecnologico Sogei e finanziato da Next Generation EU.
Le persone come “motore del cambiamento”
Gli obiettivi del portale, si legge in una nota del ministero per la Pubblica amministrazione, sonno in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che individua nelle persone il “motore del cambiamento” della Pubblica Amministrazione per innalzare la qualità dei servizi erogati a cittadini e imprese.
La direttiva del ministro Zangrillo per le PA
“Il portale coinvolgerà i 3,2 milioni di dipendenti pubblici per acquisire quelle competenze indispensabili a vincere le nuove sfide che si trova di fronte la PA, dalla cybersicurezza alla sostenibilità – spiega Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione – Syllabus rappresenta quindi un tassello fondamentale da cui parte la rinnovata strategia di investimento sulle persone in senso ampio e duraturo, articolato in una direttiva inviata oggi a tutte le pubbliche amministrazioni italiane”.
La direttiva annunciata dal ministro punta a fornire “indicazioni metodologiche e operative per la pianificazione, la gestione e la valutazione delle attività formative”, considerate uno dei principali strumenti per migliorare la qualità dei servizi a cittadini e imprese, e affidate ai dirigenti, per i quali rappresentano un obiettivo di performance.
Si parte dalle competenze digitali: la direttiva prevede che entro il 30 giugno di quest’anno le amministrazioni che non lo hanno ancora fatto aderiscano a Syllabus e che, entro sei mesi dall’iscrizione, forniscano attività di formazione digitale ad almeno il 30% del personale, e poi al 55% entro il 2024 e ad almeno il 75% entro il 2025. Le altre materie su cui viene chiesto ai dipendenti di formarsi sono la transizione ecologica e amministrativa, secondo un’offerta formativa erogata dal Dipartimento della funzione pubblica anche avvalendosi della Sna e di FormezPa. Secondo la direttiva, inoltre, le pubbliche amministrazioni dovranno garantire a ciascun dipendente almeno 24 ore di formazione all’anno, arrivando quindi a circa tre giornate lavorative su base annua da dedicare all’accrescimento delle competenze. Grazie al nuov approccio, per il dipendente la formazione è al tempo stesso un diritto e un dovere, da considerare a tutti gli effetti come un’attività lavorativa che impatta sulla carriera, e per le amministrazioni un investimento, e non un costo. La partecipazione ai corsi entra a far parte della valutazione individuale e conta ai fini delle progressioni professionali all’interno della stessa area e tra le aree o qualifiche diverse.
“Qualsiasi organizzazione, per essere al passo con i tempi e rispondere ai mutamenti culturali e tecnologici della società, deve investire sulle competenze attraverso un’adeguata formazione del personale – sottolinea Zangrillo –. Fare formazione non significa solo dotare i nostri dipendenti delle conoscenze e degli strumenti informatici adeguati. Vuol dire, innanzitutto, garantire un processo di aggiornamento continuo, capace di mettere il personale nelle condizioni di affrontare al meglio le complesse sfide dell’innovazione, in modo che la macchina amministrativa possa continuare a guidare il Paese verso la crescita e lo sviluppo”.
“Si tratta – conclude Zangrillo – di una vera e propria rivoluzione culturale che conferma l’intenzione del governo di investire sul capitale umano della Pubblica amministrazione, facendola diventare più attrattiva agli occhi dei giovani talenti perché fornisce loro chiare prospettive di crescita professionale. Una novità importante nel bel mezzo della stagione di assunzioni che stiamo vivendo, circa 350mila previste per il biennio 2022-2023 tra turn over e nuovi ingressi”.
Rafforzare l’impegno per la formazione
“Rafforzare l’impegno per la formazione – conclude il ministro Zangrillo – significa investire su un fattore di rinnovamento con cui sostenere la nuova stagione di reclutamenti che stiamo vivendo, aggiornare adeguatamente i dipendenti in servizio, migliorare la coerenza dei percorsi di carriera e attuare al meglio il Pnrr”.
Uno strumento in continua evoluzione
Il portale, spiega il ministero, prevede un catalogo di contenuti gratuiti e in costante aggiornamento, in collaborazione con grandi player pubblici e privati, privilegiando la formazione personalizzata, in modalità e-learning, “a partire da una rilevazione strutturata e omogenea dei fabbisogni formativi”. Collegandosi al portale (www.syllabus.gov.it) i dipendenti pubblici potranno verificare autonomamente le proprie competenze, definendo così corsi su misura. Attraverso la piattaforma sarà inoltre possibile attivare “comunità di pratica”, “che – spiega il ministero – avranno l’obiettivo di produrre conoscenza organizzata e di qualità, a cui ciascuna risorsa della PA potrà accedere per un apprendimento continuo e in condivisione”.
Le caratteristiche tecniche
Il portale punta a offrire un ambiente in linea con le interfacce più evolute, completamente accessibile, garantendo la migliore user experience – spiega ancora il ministero in una nota – Syllabus è compatibile e facile da usare da tutti i principali dispositivi. La piattaforma si integra con i Learning management system (Lms) degli erogatori di formazione per la fruizione dei corsi e consente di monitorare a più livelli il sistema delle conoscenze delle Pubbliche Amministrazioni. Gli attestati di conseguimento di livello per i fruitori dei corsi saranno Digital Badge, mentre l’accesso avviene tramite Spid, Cns e Cie.