La gestione delle gare d’appalto della pubblica amministrazione dovrebbe diventare al più presto “completamente” digitale, e questo potrebbe contribuire in modo decisivo alla velocizzazione delle procedure e delle assegnazioni, risolvendo alcune situazioni paradossali che si verificano nel nostro Paese. A spiegarlo durante un’audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato è Cristiano Cannarsa, amministratore delegato di Consip, la società controllata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze che svolge il ruolo di centrale acquisti per la pubblica amministrazione.
Durante l’incontro, nell’ambito dell’indagine sull’applicazione del codice dei contratti pubblici, Cannarsa ha spiegato come per rendere più veloci le procedure delle gare d’appalto “un suggerimento immediato è che si aumenti la digitalizzazione: un procurement veramente digitalizzato sarebbe un risultato straordinario”. “Nell’era della digitalizzazione, sulle gare oggi svolte su piattaforme telematiche – prosegue il manager – l’esame della documentazione è ‘non digitale’: sono tutte verifiche da fare con una digitalizzazione prossima allo zero. Perché – prosegue con un esempio – non immaginare che ci possa essere una dichiarazione dei requisiti di partecipazione alle gare precompilata?”.
Scendendo più nel particolare ad analizzare alcune situazioni specifiche, Cannarsa aggiunge che alcune gare d’appalto “sono patologiche e durano anche 4-5 anni. Si tratta di situazioni paradossali, una gara che dura 5 anni è un fallimento per la nazione perché vuol dire che dal fabbisogno alla contrattualizzazione passa un lustro ed è impensabile, soprattutto se la gara coinvolge un settore tecnologico, in cui nel frattempo la tecnologia e il fabbisogno sono cambiati”.