La Lombardia affina la strategia open data. La Regione ha infatti inaugurato una nuova fase del Portale Open Data che offre agli utenti (cittadini, sviluppatori, ricercatori) la possibilità di interagire e contribuire al progetto, grazie alle nuove funzionalità disponibili. Oltre a favorire la crescita di utilizzo del portale, le nuove funzionalità consentono di innalzare il livello di qualità dei dati e di arricchirli, grazie all’intevento diretto degli utenti del portale. A parlarne è Daniele Crespi, responsabile Funzione Service Management Sviluppo Servizi Innovativi e Crs Lispa – Direzione Sistemi Regione di Lombardia Informatica.
Come nasce l’iniziativa Open Data di Regione Lombardia?
L’iniziativa nasce nell’ambito della Agenda Digitale Lombarda approvata nel Novembre 2011, ispirata alla Agenda Digitale Europea e più in generale alle esperienze in atto nella comunità internazionale, nella quale delle sei Aree Prioritarie della Adl è la “Valorizzazione del Patrimonio Informativo Pubblico”. A gennaio 2012 è stata deliberata l’iniziativa Open Data e nel marzo 2012 è stato lanciato il portale www.dati.lombardia.it. Il portale Open Data della Regione Lombardia, da quando è stato lanciato, si è distinto come uno dei maggiori punti di riferimento in Italia con oltre 700.000 pageviews.
Come si inserisce il portale nella strategia open gov della Regione?
L’Open Data, come noto, rappresenta il primo mattone nell’adesione alla dottrina dell’Open Government, secondo cui l’amministrazione deve essere trasparente a tutti i livelli mediante l’uso delle nuove tecnologie. Open Data e Open Government ritrovano enfasi nella Dgr 1887 del 30-5-2014 che ha approvato l’Agenda Digitale Lombarda 2014-2018. Fra i suoi obiettivi prioritari ritroviamo infatti la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e la volontà da parte di Regione di costruire azioni tese a potenziare i diritti dei cittadini in materia di trasparenza, partecipazione e collaborazione con la Pubblica Amministrazione.
Quali sono i servizi offerti dal portale?
La piattaforma permette non solo che i dati siano disponibili ma che gli utenti possano interagire con essi – realizzare mappe, analisi e condividere i loro risultati. Il portale, poi, offre sia le Api (Application Programming Interface) per il gestore dei dati (per automatizzare il processo di pubblicazione dei dati) che le API per l’utente, consentendo così agli sviluppatori di fruire rapidamente dei dati e di realizzare nuove applicazioni basate sugli Open Data della Regione. Inoltre è possibile per la comunità degli utenti che si registrano fare il rating di un datasets, commentare un datasets, segnalare eventuali problemi di un datasets e creare un datasets (o meglio una nuova vista a partire da un datasets esistente). La creazione di una nuova vista è particolarmente rilevante perché dà la possibilità all’utente di “confezionare” un dato esattamente rispondente alle proprie esigenze. Ad esempio un dato filtrato su una variabile geografica (provincia o comune), oppure su una categoria che gli interessa (es. a partire dall’offerta formativa complessiva, filtrare solo i Licei della provincia di Varese). La possibilità di creare un dataset conforme ai propri bisogni semplifica il lavoro a chi intende utilizzare quel dato attraverso le Api (Application Programming Interface) per realizzare un’applicazione e offrire servizi ai cittadini. È inoltre è possibile fare l’embedding, ovvero includere la visualizzazione di un datasets (tabellare, mappa, grafico, etc) all’interno di un proprio portale.
Quali sono i dati più visualizzati e scaricati?
I tre datasets più visualizzati sono: l’elenco delle Rsa (Residenze Sanitarie Assistenziali) Accreditate con 25.249 viste, l’Elenco Comunità per Minori con 15.574 viste e l’Albo delle Cooperative Sociali con 14.100. Il numero è però influenzato dal fatto che i datasets sono pubblicati in periodi diversi, per cui più è il tempo di esposizione e più ovviamente cresce la possibilità di essere visualizzato o scaricato. I tre datasets maggiormente scaricati sono: gli Impianti di erogazione Metano con 34.947 downloads, le Biblioteche con 8.650 e l’elenco regionale degli agriturismi con 7.592. Ci piacerebbe infine sottolineare che alcuni dati possono essere particolarmente interessanti. Prendiamo ad esempio i dati pubblicati nell’ultimo periodo del Cened (Certificazione Energetica degli Edifici). La classe energetica esprime sinteticamente la quantità di energia consumata dall’oggetto. Per le case più è bassa (A) e meno salata sarà la bolletta del gas. Si comprende immediatamente l’interesse, anche economico, che riveste la certificazione energetica dell’edificio. Migliore è la classe più alto sarà il valore di mercato, sia che si compri sia che si vendi.
Cosa ci si può fare con i dati del Cened?
Dato che sono presenti gli indirizzi degli edifici, si potrebbe realizzare ad esempio una mappa della distribuzione delle certificazioni sul territorio lombardo, magari una heatmap. Anche una infografica è facilmente realizzabile. Avendo a disposizione la consistenza totale degli edifici nei comuni lombardi si potrebbe fare una analisi statistica sulla copertura delle certificazioni a livello comunale. Per chi è più competente forse una analisi dei vari parametri tecnici può evidenziare fenomeni non immediatamente visibili.