500 milioni di euro l’anno risparmiati ogni anno e 150-200
milioni di pazzi di carta in meno. Sono i “grandi” numeri del
progetto di digitalizzazione dei certificati di malattia che, tra
tre mesi, sarà completamento operativo, dopo la fase di
sperimentazione, partita oggi, che riguarda circa 15 milioni di
lavoratori.
I medici di base o le strutture sanitarie inizieranno ad inviare
all’Inps per via telematica i certificati di malattia dei
dipendenti pubblici secondo le medesime modalità previste dal
settore privato. A sua volta l’Inps invierà l’attestazione di
malattia, immediatamente e per via telematica,
all’amministrazione di appartenenza del lavoratore. Per
quest’ultimo cessa dunque l’obbligo di inviare il certificato
tramite raccomandata A/R al proprio datore di lavoro entro due
giorni lavorativi.
“L’inosservanza da parte del medico degli obblighi di
trasmissione telematica costituisce un illecito disciplinare e in
caso di reiterazione comporta il licenziamento o, per le strutture
e i professionisti convenzionati, la decadenza della convenzione
stessa”, sottolinea il ministro delle PA e Innovazione, Renato
Brunetta che insieme al collega della Sanità, Ferruccio Fazio, ha
messo in opera quanto previsto dal dl 105/2009, meglio conoscoiuto
come “Riforma Brunetta delle PA”
La trasmissione online della documentazione avviene attraverso il
Sistema centrale (gestito dal Mef e realizzato da Sogei), con due
modalità messe a disposizione del professionista: una semplice
interfaccia Web, tramite la quale è anche possibile stampare una
copia cartacea del certificato medico di malattia o inviare copia
alla casella e-mail o alla Pec del lavoratore; oppure il proprio
sistema software per la gestione dei pazienti, opportunamente
integrato con le funzionalità necessarie per dialogare con il
Sistema centrale. “Ulteriori canali, ad esempio un call center
telefonico o il proprio telefono cellulare con connessione a
Internet, saranno resi disponibili al più presto" assicura il
ministro.
Dal canto suo, l’Inps metterà immediatamente a disposizione dei
datori di lavoro e delle amministrazioni pubbliche le attestazioni
di malattia relative ai certificati ricevuti, tramite invio alla
casella di posta elettronica certificata indicata dal datore di
lavoro oppure per accesso diretto al portale dell’ente.
Per i prossimi tre mesi ai medici è comunque riconosciuta la
possibilità di rilasciare ancora i certificati di malattia
cartacei, secondo le modalità attualmente vigenti. Al termine del
periodo transitorio, però, tutti dovranno attrezzarsi con il nuovo
sistema per la trasmissione telematica e sarà contestualmente
avviato il collaudo generale del sistema. Al termine di
quest’ultimo, il sistema sarà considerato a regime e soltanto da
quel momento entreranno in vigore le sanzioni per gli
inadempienti.
Intanto è prevista per domani la manifestazione dei sindacati
autonomi dei medici Smi e Snami per protestare contro la nuova
convenzione in cui è incluso anche il certificato online. Le
associazione sindacali sottolineano che saerbbe in atto il
"tentativo di ridurre la medicina generale ad un semplice
controllore (a sua volta sotto controllo) della parte
burocratico-economica della sanità del territorio", e
sottolineano "la mancata volontà di investimento sulle cure
primarie in termini di medicina di iniziativa
e di prevenzione, per ragioni meramente economiche. Senza tacere
degli obblighi derivanti dall'invio telematico del certificato
di malattia che, di fatto, scaricano solo sul medico le
inefficienze burocratiche della pubblica amministrazione".