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Dalla patente alla tessera sanitaria: l’app IO diventa “archivio” dei documenti



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La nuova funzionalità è il primo passo verso l’IT-Wallet al debutto in Italia il 23 ottobre, si partirà con 50mila cittadini. Ma il Politecnico di Milano evidenzia alcuni punti da chiarire: “Fondamentale definire le linee guida tecniche che permettano agli attori potenzialmente interessati di entrare nell’ecosistema. Lato utenti è necessario pianificare azioni di comunicazione anche sulle modalità di accesso vincolate dalla normativa europea a un elevato livello di sicurezza”

Pubblicato il 16 ott 2024



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In attesa della piena funzionalità dell’IT-Wallet, il sistema di portafoglio digitale italiano istituito dal Codice dell’Amministrazione Digitale, l’introduzione di Documenti su IO permetterà ai cittadini di aggiungere al Portafoglio di IO – l’app dei servizi pubblici – la versione digitale autentica della Patente di guida, della Tessera Sanitaria – Tessera Europea di Assicurazione Malattia e della Carta Europea della Disabilità, qualora ne fossero già in possesso, utilizzabili in specifici contesti d’uso in sostituzione dei corrispettivi documenti fisici.

Ne ha parlato a ComoLake 2024, a Cernobbio, Vincenzo Fortunato, referente della segreteria tecnica del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale presso il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, chiarendo che “Documenti su IO”, che ha l’obiettivo di abituare i cittadini e le pubbliche amministrazioni all’utilizzo dei propri documenti personali in formato digitale, sarà disponibile progressivamente per tutti i cittadini dal 23 ottobre. A partire da questa data gli utenti di app IO saranno invitati in maniera randomica e incrementale ad attivare questa funzionalità: dal 23 ottobre 50.000 cittadini, dal 6 novembre 250.000 cittadini, dal 30 novembre 1.000.000 di cittadini ed infine dal 4 dicembre tutti i cittadini.

Nel 2025 l’introduzione di IT-Wallet

“Documenti su IO” si inserisce nel piano di sviluppo del Sistema IT-Wallet che arriverà nel 2025 e consentirà a ogni cittadino di gestire in modo efficace e sicuro la propria identità digitale e i propri dati e documenti personali, con l’obiettivo di semplificare e migliorare le modalità di accesso e fruizione dei servizi pubblici e privati, sia nel mondo fisico che in quello digitale – ha chiarito Fortunato -. Nel 2026 il Sistema IT-Wallet raggiungerà inoltre la piena conformità alle disposizioni europee introdotte dal Regolamento (UE) 2024/1183, facilitando l’accesso ai servizi digitali in un’ottica transfrontaliera e promuovendo un’esperienza d’uso coerente per tutti i cittadini d’Europa”.

La realizzazione del progetto è resa possibile grazie alla collaborazione con PagoPA S.p.A., società gestore dell’app IO, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, società responsabile dell’emissione della versione digitale dei documenti, e gli enti titolari dei dati: MIT – Direzione generale per la Motorizzazione, MEF – Ragioneria Generale dello Stato e l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Butti: “Verso un’identità unica rilasciata dallo Stato”

Il wallet digitale sarà inizialmente “pubblico ma ci sarà la possibilita’ di svilupparne anche di privati, questo e’ l’orientamento anche europeo”, ha spiegato il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti dal palco di Cernobbio. “Ci sarà un’educata competizione con i privati”, ha aggiunto.

“Sull’identità digitale – ha puntualizzato Butti – è stato fatto un lavoro straordinario che consentirà all’Italia di anticipare i tempi rispetto al wallet europeo. Abbiamo cominciato a lavorarci sin da quando 2 anni fa il governo ha deciso di puntare sulla Carta d’identita’ elettronica in luogo dello Spid. L’obiettivo è di arrivare a un’identità unica rilasciata dallo Stato: dopo primi tre documenti vedremo di implementarne altri”.

Polimi: necessarie linee guida e comunicazione ad hoc

Intanto il Politecnico di Milano, tramite l’Osservatorio Digital Identity, fa sapere che – secondo una survey rappresentativa della popolazione internet italiana tra i 18-65 anni erogata nel 2023 – i cittadini italiani vorrebbero poter memorizzare nel Wallet Cie (48%), tessera sanitaria (48%) e patente (46%). Il 93% dei rispondenti vorrebbe poter memorizzare i propri documenti di identità in un’app di Wallet. Quanto allo stato dell’arte dell’identità digitale in Italia, i dati dicono che sono 38.925.565, pari a circa 66% della popolazione, gli utenti Spid; il numero di accessi con Spid nel 2023 è stato di 1.073.415.455, diventato 780.907.423 nel 2024 (da gennaio ad agosto), con previsione che si superi anche quest’anno il miliardo. Le Cie in circolazione sono invece 47.820.174 (quasi 48mln), pari a circa l’81% della popolazione, mentre il numero di utenti CieID (dato aggiornato a fine 2023) è di circa 4mln.

“L’annuncio dell’avvio dei test su larga scala per il primo IT Wallet rappresenta un passo avanti significativo verso una nuova gestione dell’identità digitale: l’Italia mantiene la promessa fatta diversi mesi fa di anticipare lo sviluppo di un wallet nazionale rispetto alla scadenza imposta per il 2026 dalla normativa europea Eidas”, commenta Giorgia Dragoni, Direttrice dell’Osservatorio. “Consentire l’uso delle credenziali associate ai principali documenti di identità su un numero crescente di cittadini è un’opportunità importante per verificare l’efficacia del sistema su diverse fasce della popolazione”. Tuttavia, i punti da chiarire a livello normativo per una rapida adozione del sistema da parte di utenti e aziende restano diversi: “E’ fondamentale – dichiara Dragoni – definire le linee guida tecniche che permettano agli attori potenzialmente interessati di entrare nell’ecosistema e creare valore per tutti, dai fornitori di servizi, ai gestori di attributi qualificati, fino a eventuali provider privati di ulteriori IT Wallet. Lato utenti, è necessario pianificare azioni di comunicazione e divulgazione, per informare sulle potenzialità dello strumento, ma anche chiarire le modalità di accesso a IT Wallet, vincolate dalla normativa europea a un elevato livello di sicurezza per lo sblocco del portafoglio e delle credenziali qui contenute. Questo evidentemente imporrà una strategia di transizione coerente e conforme alla normativa tra i sistemi attualmente attivi – Spid e Cie – e il nuovo wallet”.

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