AGENDA DIGITALE

Data center, la Fub consegna il primo dossier

Terminata la prima fase del progetto messo in campo dall’Agenzia per l’Italia digitale: rilevati i dati dei Ced della PA e raccolte le richieste di partecipazione ai tavoli di confronto con i player

Pubblicato il 19 Lug 2013

Procede il progetto di razionalizzazione dei data center della PA. L’Agenzia per l’Italia digitale ha infatti portato a termina la prima fase che prevedeva la rilevazione dei dati significativi dei Ced della PA e la raccolta delle richieste di partecipazione al tavolo di confronto degli operatori di mercato interessati al tema.

La Fondazione Ugo Bordoni ha curato operativamente la fase e, sempre in coordinamento con Agid, collaborerà anche alla successiva predisposizione delle linee guida sulla razionalizzazione dei Ced della PA, tenendo conto anche dei suggerimenti del tavolo di confronto con gli operatori di mercato.

Alla fine di questo percorso l’Agenzia per l’Italia Digitale preparerà la proposta di piano triennale per la razionalizzazione dei Ced della PA. La proposta sarà presentata al Presidente del Consiglio dei Ministri per l’emanazione del Dpcm entro la fine del 2013.

Come scritto dal Corriere delle Comunicazioni i tempi sono stretti perché “entro il 30 settembre 2013 l’Agenzia per l’Italia Digitale trasmette al Presidente del Consiglio dei Ministri, dopo adeguata consultazione pubblica, i risultati del censimento effettuato e le linee guida per la razionalizzazione dell’infrastruttura digitale della pubblica amministrazione”, secondo L’articolo 33-septies del D.L. 179 convertito nella Legge n.221/2012. “Entro i successivi novanta giorni, il Governo, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, adotta il piano triennale di razionalizzazione dei Ced delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, aggiornato annualmente”.

Il piano comprenderà anche i bandi di gara per realizzare i nuovi datacenter (che saranno circa 40, prevede l’Agenzia). I bandi saranno a cura dell’Agenzia o di Consip (in convenzione con l’Agenzia).

Lo scorso maggio il numero uno della Fub Alessandro Luciano e il dg di Agid, Agostino Ragosa hanno firmato l’accordo di collaborazione di cui i data center sono un punto chiave.

L’accordo stabilisce che “la Fub effettui il censimento dei Centri per l’elaborazione delle informazioni (Ced) della Pubblica Amministrazione e la elaborazione delle linee guida, basate su principi di efficienza internazionalmente riconosciuti per la definizione di un piano triennale di razionalizzazione dei Ced delle amministrazioni pubbliche che dovrà portare ad un cospicuo risparmio nella spesa pubblica e alla diffusione di standard comuni di efficienza, di sicurezza e di rapidità nell’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese”.

La razionalizzazione dei data center è uno degli obiettivi primari di Agostino Ragosa che ha annunciato, nei mesi scorsi, l’intenzione di spendere 16 miliardi per interventi complessi di pre-commercial procurement e di razionalizzazione dei data center dell’amministrazione.

Secondo Ragosa infatti la frammentazione del sistema Ict pubblico è ormai giunta a livelli insostenibili, con almeno 4mila data center (un numero che però potrebbe essere sottostimato) di natura e stadio evolutivo diversi: in pratica si tratta di punti di erogazione dei dati non sempre visibili, perché non censiti, e la cui sicurezza non in tutti i casi è certificabile. Soprattutto, i data center della PA non sono interoperabili, mentre il dialogo tra tutti i sistemi nazionali, e di questi con i sistemi europei, è imprescindibile per portare a cittadini e imprese servizi veramente utili e efficienti e al tempo stesso permettere alle amministrazioni di ridurre i costi.

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