L’Umbria gioca d’anticipo sul consolidamento dei data center. La giunta regionale, guidata da Catiuscia Marini (nella foto), ha infatti apprivato la nuova legge “Norme in materia di sviluppo della società dell’informazione e riordino della filiera Ict regionale”.
Il provvedimento istituisce, un data center regionale unitario (Dcru) dove migreranno tutti i ced della PA e delle Asl. La Regione ha già stanziato 1,5 milioni per attuare il progetto.
Focus anche sulla riduzione delle in house. La riforma prevede la creazione di due consorzi, Umbria salute e Umbria digitale, in luogo delle sei società attualmente esistenti (Webred, Centralcom, HiWeb, Webred servizi, Sir e Umbria servizi innovativi). Non ci saranno consigli di amministrazione, ma un amministratore unico, inoltre trattandosi di società “in house”, ci sarà un forte risparmio legato all’assenza dell’obbligo del pagamento dell’Iva sui servizi prestati alla Regione. Oltre ad una riduzione dei soggetti della filiera, lo scopo del riordino è allineare la mission di questi soggetti con le nuove priorità dell’agenda digitale, favorire lo sviluppo del mercato locale dell’Ict e la collaborazione pubblico-privato, ottenere economie di scala insieme alle competenze specialistiche necessarie in particolare sulle infrastrutture digitali (con Umbria digitale) ma anche rendere effettiva la centrale acquisti in ambito sanità (attraverso Umbria salute).
La riorganizzazione delle società Ict porterà con sé la soppressione di alcune voci di costo relativi agli organi amministrativi e di controllo preesistenti. In particolare, Umbria Digitale che nascerà per fusione, incorporazione o scorporo di ramo d’azienda di Webred Spa, Centralcom, Hiweb, Umbria Servizi Innovativi e Sir permetterà un risparmio annuo di circa 240 mila euro all’anno derivante dal passaggio da 9 consiglieri di amministrazione ad 1 amministratore unico e dalla riduzione da 10 ad 1 dei revisori dei conti.
Altro elemento chiave è la creazione di un “Centro di competenza sull’Openness” per lo sviluppo dell’Open source, il riuso degli Open data e la crescita dell’Open gov in tutta l’amministrazione regionale – scuole e università comprese.
Sempre sul tema Open Data viene stabilito per legge l’obbligo di redigere entro 180 giorni un piano di catalogazione dei dati da parte di ognuno degli enti della PA Amministrazione regionale allargata (compreso il supporto agli enti locali che vorranno aderire nella loro autonomia) e poi la pianificazione del loro processo di “liberazione” dei dati, con dataset che saranno da pubblicare nel repertorio regionale unitario del portale www.dati.umbria.it .
Viene inoltre dato impulso al Sistema regionale di identità digitale per avere una password unica per tutti i servizi degli enti umbri, messo espressamente in connessione al nuovo Spid nazionale. Si prevedono investimenti per 0,5 milioni di euro.