LA CRISI

Debiti PA, l’Ict “aspetta” 3 miliardi

Il ritardo medio di pagamento alle imprese si attesta sui 240 giorni. L’allarme di Stefano Parisi (Confindustria Digitale): “Situazione insostenibile”

Pubblicato il 20 Mar 2013

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È nell’Ict, insieme all’edilizia e alla sanità, che i debiti della pubblica amministrazione recano maggiori danni alle imprese. In questi settori viene consumato gran parte del debito complessivo (più o meno il 90%: oltre 60 miliardi di euro su 71). Nel settore dell’Information & Communication Technology – scrive il Sole 24 – ammonta a tre 3 miliardi il credito vantanto dalla imprese con un ritardo medio di pagamento di 240 giorni.
Stefano Parisi, presidente di Confindustria digitale, parla di una “situazione insostenibile per l’Ict italiano”. I ritardi di pagamenti da parte della PA pesano come un macigno, “visto che molte delle imprese creditrici sono piccole e devono gran parte del loro business proprio alla pubblica amministrazione – dice Parisi al Sole – Per molte di queste aziende – soprattutto quelle fornitrici di sistemi – incassare il dovuto diventa una questione di vita o di morte”.
“Come dimostrano i dati Assinform – ricorda il numero uno di Confindustria digitale – il settore è in questo momento in sofferenza. Si stanno perdendo ricavi e manodopera”. Ma non è solo la difficoltà economica a dover convincere la PA a cambiare marcia. “Con l’Agenda digitale – spiega Parisi – si impone un nuovo e rinnovato rapporto fra PA e imprese. E questo rapporto non può non basarsi sulla corretta gestione dei pagamenti”. In ballo c’è la “la modernizzazione del Paese. E se l’amministrazione pubblica dovrà investire, non può non considerare che le aziende che servono ai suoi investimenti non possono rimanere a lungo in questo stato di mancati pagamenti”.


Anche in una recente intervista rilasciata al nostro giornale, Parisi aveva sottolineato il pericolo derivante dai debiti non pagati dalla PA. “Si tratta di una questione centrale – ci aveva detto – soprattutto in un momento di difficoltà economica come questo in cui le banche stringono anche sul credito alle imprese. Ho notato che durante la campagna elettorale tutti gli schieramenti politici si sono detti disposti a trovare una soluzione condivisa. Mi auguro che possa essere un tema di impegno bipartisan”.

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