IL PROVVEDIMENTO

Decreto del Fare, cancellata la Cie

Nell’ultima bozza scompare la carta di identità elettronica. Il documento digitale sarà solo quello unificato. Governo a caccia della copertura finanziaria per l’Fse. Nella cabina di regia per l’Agenda digitale anche Regioni e Comuni

Pubblicato il 20 Giu 2013

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Niente Cie, solo documento digitale unificato. Nell’ultima bozza del decreto del Fare a cui sta lavorando il governo e di cui il Corriere delle Comunicazioni è venuto in possesso, nell’articolo 14 – Misure per favorire la diffusione del domicilio digitale – è cancellata la dicitura “Carta di identità elettronica”. Rimane dunque solo il documento unificato.

Altra novità riguarda il Fascicolo sanitario elettronico per il quale Regioni e province autonome dovranno predisporre un piano entro il 31 dicembre 2013. La bozza del dl stabilisce che deve essere trovata la copertura di 10 milioni di euro autorizzati per il 2014 e di 5 del 2015.

Si allarga infine la cabina di regia per l’Agenda digitale. Ne faranno parte anche un presidente di Regione e un sindaco designati dalla Conferenza unificata nonché dai ministri interessati “alla trattazione di specifiche questioni”.

Il decreto nel suo complesso riorganizza e rende più snella e operativa la governance dell’Agenda. Anzitutto si ridefiniscono i compiti della cabina di regia che, presieduta dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato, presenterà al Parlamento un quadro complessivo delle norme vigenti, dei programmi avviati e del loro stato di avanzamento, nonché delle risorse disponibili che costituiscono nel loro insieme l’agenda digitale.

La cabina di regia si avvarrà di un Tavolo permanente, composto da esperti e rappresentanti delle imprese e delle università, presieduto da Francesco Caio, nominato dal governo commissario per l’attuazione dell’Agenda digitale. L’Agenzia per l’Italia digitale viene poi sottoposta alla vigilanza unicamente del Presidente del Consiglio.

Contestualmente verrà avviata la razionalizzazione dei Centri elaborazione dati. In questo senso la Fondazione Ugo Bordoni ha avviato il censimento dei data center così come previsto dall’accordo firmato tra Fub e Agenzia per l’Italia digitale.

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