Dematerializzazione, la PA alla prova della security

Nel 2009 280 mln di record rubati nel nostro Paese. Chiesa (Unicri): “Più facile rubare informazioni digitali che fisiche”. Ma il nuovo Cad potrebbe contribuire a garantire la sicurezza dei database pubblici

Pubblicato il 10 Mar 2010

285 milioni di record rubati nel corso dell’anno 2009. L’Italia
si posiziona all’ottavo posto nella classifica mondiale dei Paesi
da cui provengono “malicius activities”, ovvero attività
tecnico-informatiche illegali, di dichiarato stampo criminoso, dopo
il Canada e prima del Brasile. Sono i preoccupanti dati del
“Verizon 2009 Data Breach Investigations Report”, da cui
partito oggi a Milano il dibattito del workshop
“Dematerializzazione nei servizi al cittadino: dai casi di
successo a una regia globale”, promosso da Pianeta Vivo, per
iniziativa del Dipartimento Regionale Innovazione Tecnologica PdL,
organizzato dal Gruppo Areté con il patrocinio della Provincia di
Milano e con il supporto scientifico di Club TI.

“La sicurezza è l’esigenza primaria dei cittadini – ha
sottolineato Francesca Arnaboldi, Presidente della Confconsumatori
Lombardia.- Uno dei problemi è infatti quello della scarsa fiducia
verso una gestione sicura che rispetti al 100% la necessaria
privacy, specialmente in ambienti critici come i dati sanitari e
personali che “da domani” saranno on-line, abbandonando man
mano i supporto cartacei. Oggi lo stato d’animo del cittadino
comune davanti a Internet ed alle nuove tecnologie è di
inquietudine: pochi si sentono tranquilli ad utilizzare i new
media, anche per le normali transazioni quotidiane, temendo frodi,
furti di identità e così via.”.

Della stessa opinione anche Raoul Chiesa, Senior Advisor sul
Cybercrime presso le Nazioni Unite all’Unicri (United Nations
Interregional Crime & Justice Research Institute):“Cresce la
tecnologia, cresce l’informatizzazione della PA e, di
conseguenza, crescono le probabilità di truffe ed abusi non
autorizzati. Questo avviene, paradossalmente, perché è più
facile rubare informazioni digitali che fisiche.”

Partendo da queste considerazioni, Stefano Pillitteri, assessore
per la Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi
Civici del Comune di Milano ha evidenziato come “gli interventi
realizzati con l’innovazione applicativa per la gestione delle
carte di identità e degli atti di stato civile, denominata Sima
(Sistema Informativo delle Immagini degli Atti), consente lo
snellimento delle procedure, migliorando sensibilmente la qualità
delle informazioni ed i servizi ai cittadini”.
A Milano

In questa prospettiva si inserisce il nuovo Cad, approvato dal
Consiglio dei ministri che, secondo Enzo Brembilla, docente
dipartimento informatica sistemistica e comunicazione università
degli studi Milano Bicocca, contribuirà a rilanciare la
demterializzazione e un “ re-engineering dei processi perché il
piano del ministro Brunetta che è ottimo possa veramente dare
valore a tutti gli stakeholder”.

In conclusione gli esperti intervenuti oggi al workshop auspicano
che tornino ad accendersi i riflettori sulla dematerializzazion e
sulla sicurezza dei dati digitali. Sicurezza che è dirimente
soprattutto per il comparto Giustizia. É di oggi la notizia che il
ministri Alfano finanzierà con 3,4 mln di euro riorganizzazione
degli uffici giudiziari e l'informatizzazione dei processi
civili in corso a Milano.

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