285 milioni di record rubati nel corso dell’anno 2009. L’Italia
si posiziona all’ottavo posto nella classifica mondiale dei Paesi
da cui provengono “malicius activities”, ovvero attività
tecnico-informatiche illegali, di dichiarato stampo criminoso, dopo
il Canada e prima del Brasile. Sono i preoccupanti dati del
“Verizon 2009 Data Breach Investigations Report”, da cui
partito oggi a Milano il dibattito del workshop
“Dematerializzazione nei servizi al cittadino: dai casi di
successo a una regia globale”, promosso da Pianeta Vivo, per
iniziativa del Dipartimento Regionale Innovazione Tecnologica PdL,
organizzato dal Gruppo Areté con il patrocinio della Provincia di
Milano e con il supporto scientifico di Club TI.
“La sicurezza è l’esigenza primaria dei cittadini – ha
sottolineato Francesca Arnaboldi, Presidente della Confconsumatori
Lombardia.- Uno dei problemi è infatti quello della scarsa fiducia
verso una gestione sicura che rispetti al 100% la necessaria
privacy, specialmente in ambienti critici come i dati sanitari e
personali che “da domani” saranno on-line, abbandonando man
mano i supporto cartacei. Oggi lo stato d’animo del cittadino
comune davanti a Internet ed alle nuove tecnologie è di
inquietudine: pochi si sentono tranquilli ad utilizzare i new
media, anche per le normali transazioni quotidiane, temendo frodi,
furti di identità e così via.”.
Della stessa opinione anche Raoul Chiesa, Senior Advisor sul
Cybercrime presso le Nazioni Unite all’Unicri (United Nations
Interregional Crime & Justice Research Institute):“Cresce la
tecnologia, cresce l’informatizzazione della PA e, di
conseguenza, crescono le probabilità di truffe ed abusi non
autorizzati. Questo avviene, paradossalmente, perché è più
facile rubare informazioni digitali che fisiche.”
Partendo da queste considerazioni, Stefano Pillitteri, assessore
per la Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi
Civici del Comune di Milano ha evidenziato come “gli interventi
realizzati con l’innovazione applicativa per la gestione delle
carte di identità e degli atti di stato civile, denominata Sima
(Sistema Informativo delle Immagini degli Atti), consente lo
snellimento delle procedure, migliorando sensibilmente la qualità
delle informazioni ed i servizi ai cittadini”.
A Milano
In questa prospettiva si inserisce il nuovo Cad, approvato dal
Consiglio dei ministri che, secondo Enzo Brembilla, docente
dipartimento informatica sistemistica e comunicazione università
degli studi Milano Bicocca, contribuirà a rilanciare la
demterializzazione e un “ re-engineering dei processi perché il
piano del ministro Brunetta che è ottimo possa veramente dare
valore a tutti gli stakeholder”.
In conclusione gli esperti intervenuti oggi al workshop auspicano
che tornino ad accendersi i riflettori sulla dematerializzazion e
sulla sicurezza dei dati digitali. Sicurezza che è dirimente
soprattutto per il comparto Giustizia. É di oggi la notizia che il
ministri Alfano finanzierà con 3,4 mln di euro riorganizzazione
degli uffici giudiziari e l'informatizzazione dei processi
civili in corso a Milano.