L’Italia si posiziona al 19° posto nell’edizione 2023 del Digital Government Index (Dgi) dell’Ocse, la classifica che valuta gli sforzi compiuti dai governi per creare le basi necessarie per una trasformazione digitale del settore pubblico coerente e incentrata sulle persone. Sul podio Corea, Danimarca e Regno Unito, che si distinguono per performance particolarmente virtuose in tutti gli ambiti analizzati: servizi Digital by design, PA data-driven, servizi Government as a platform, amministrazione aperta, amministrazione user-driven e proattività.
Lo studio è formulato sulla base di 155 dati provenienti da 33 Paesi membri, 4 Paesi in via di adesione e 1 Paese partner raccolti nel 2022, che coprono il periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 31 ottobre 2022.
Le sfide della PA italiana
A pesare sulle performance dell’Italia è in particolare l’indice che misura la maturità data driven della PA: 0.534, contro un 1 di Corea, 0.833 di Danimarca e 0.598 di Regno Unito. In questo ambito i primi dieci classificati sono Corea, Estonia, Irlanda, Norvegia, Danimarca, Francia, Colombia, Australia, Lituania e Svezia: in tutti questi Paesi, la gestione e l’utilizzo dei dati governativi sono una priorità strategica, che si riflette in sforzi globali per rafforzare la governance dei dati nel settore pubblico e migliorare l’accesso e la condivisione dei dati.
Ma l’Italia cade anche sulla proattività: l’indice rilevato è pari a 0.461, ben lontano dal 0.934 della Corea e in generale inferiore alla media di 0.567. La proattività rimane una dimensione impegnativa per molti Paesi.
Nel complesso, il nostro Paese chiude con un punteggio composito di 0.578, frutto anche degli altri indici rilevati: 0.684 per i servizi digital by design (contro 0.971 della prima classificata), 0.590 per i servizi government as a platform (vs 0.913), o.549 per l’amministrazione aperta (vs 0.882), 0.650 per l’amministrazione user driven (vs 0.909).
PA data driven
La dimensione “Settore pubblico guidato dai dati” misura i progressi compiuti dal governo nello sviluppo delle basi necessarie per facilitare l’accesso e la condivisione dei dati nel settore pubblico. Gli aspetti misurati in questa dimensione includono la governance, come l’esistenza di ruoli di leadership dedicati, di accordi istituzionali e di una strategia per i dati; i meccanismi di condivisione dei dati, compresi gli standard, l’interoperabilità e gli inventari dei dati; nonché le disposizioni per la protezione dei dati, i diritti e l’etica dei dati. Il settore pubblico guidato dai dati è la seconda dimensione più performante, con una media Ocse di 0,633.
Servizi digital by design
La dimensione Digital by design misura gli sforzi per istituzionalizzare il governo digitale nell’apparato governativo in modo da consentire alle istituzioni del settore pubblico di utilizzare gli strumenti e i dati digitali in modo coerente e strategico per trasformare processi e servizi. I temi specifici valutati nell’ambito di questa dimensione includono la governance dell’amministrazione digitale (strategia, accordi istituzionali, organi di coordinamento, mandato e responsabilità formali dell’istituzione responsabile dell’amministrazione digitale) e la sua interazione con le basi fondamentali come l’infrastruttura pubblica digitale, gli investimenti dell’amministrazione digitale, i talenti digitali nel settore pubblico e la progettazione e l’erogazione dei servizi.
Government as a Platform
La dimensione Governo “come piattaforma” misura la disponibilità di elementi comuni quali linee guida, strumenti, dati, infrastrutture e software per dotare i team del settore pubblico di processi e servizi coerenti e sicuri in tutto il settore pubblico. Gli aspetti valutati in questa dimensione includono l’infrastruttura pubblica digitale, tra cui l’identità digitale, le piattaforme e le app di servizio, le notifiche digitali, i pagamenti digitali e l’infrastruttura cloud; standard comuni per la progettazione e l’erogazione dei servizi, la gestione dei progetti (compresa l’agilità) e la proposta di valore degli investimenti; nonché strumenti di implementazione comuni, come i meccanismi di approvazione per gli investimenti digitali, gli appalti Ict e il GovTech. L’indice medio è di 0.615.
Amministrazione aperta
La dimensione Open by default misura l’apertura, al di là del rilascio di dati aperti, includendo gli sforzi per promuovere l’uso di tecnologie e dati per comunicare e coinvolgere diversi attori. Una bassa performance nella dimensione Open by default sottolinea la necessità per i governi di promuovere una cultura dell’apertura, favorendo l’uso di tecnologie e dati per comunicare e coinvolgere diversi attori, oltre a garantire l’accesso, la disponibilità e il riutilizzo dei dati pubblici aperti. Questa dimensione valuta i fattori abilitanti per l’uso e la gestione dei dati pubblici aperti, allineati con una strategia dedicata ai dati aperti, nonché un catalogo centrale dei servizi pubblici disponibile al pubblico. Valuta inoltre le politiche e le iniziative che promuovono i diritti digitali dei cittadini, l’apertura e la trasparenza in tutte le aree politiche e lo sviluppo di infrastrutture pubbliche digitali come i sistemi di identità digitale. Per progredire in questa dimensione e sostenere l’inclusione digitale sarebbe importante anche rafforzare gli sforzi per sviluppare politiche open-source, garantire la trasparenza degli algoritmi e distribuire le infrastrutture pubbliche digitali in modo equo e aperto. L’indice medio è di 0.525.
Amministrazione User driven
La quarta dimensione in ordine di importanza è quella orientata all’utente, con una media di 0,607. Questa dimensione valuta la capacità dei governi di incentrare la progettazione e l’erogazione di politiche e servizi sulle esigenze degli utenti. In particolare, esamina un approccio coerente al coinvolgimento degli utenti nella definizione delle politiche e nella progettazione dei servizi, nonché le misure strategiche adottate per affrontare il divario digitale. I Paesi mostrano un forte impegno per ridurre il divario digitale. Oltre il 90% dei Paesi dispone di un piano d’azione per affrontare il problema, e l’80% ha messo in atto fattori abilitanti (ad esempio, quadro giuridico e normativo, meccanismi di finanziamento, comunicazioni pubbliche) per sostenere l’attuazione del piano d’azione.
Proattività
Questa dimensione valuta la capacità dei governi di anticipare le esigenze degli utenti e dei fornitori di servizi in modo da fornire servizi governativi in modo proattivo. Gli aspetti valutati in questa dimensione comprendono l’uso responsabile e strategico dell’IA, la progettazione e la fornitura di servizi proattivi, la valutazione dei rischi e l’anticipazione di azioni future attraverso l’analisi dei dati.
L’importanza della digitalizzazione della PA
L’amministrazione digitale è essenziale per trasformare i processi e i servizi governativi in modo da migliorare la reattività e l’affidabilità del settore pubblico. Durante la pandemia Covid-19 si è rivelato fondamentale per la capacità dei governi di continuare a operare in tempi di crisi e di fornire servizi tempestivi a cittadini e imprese. Tuttavia, affinché la trasformazione digitale sia sostenibile a lungo termine, ha bisogno di solide fondamenta, tra cui accordi di governance adattabili, infrastrutture pubbliche digitali affidabili e resilienti e un approccio prospettico alla governance con tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale.