L’innovazione digitale non è più un fatto di tecnologie. Perché innovazione è diventato sinonimo di business e i suoi attori protagonisti sono le persone. La chiave di volta per un’Italia veramente in marcia verso l’economia digitale? Competenze e tempi certi di execution. Questo il messaggio dell‘Eustema Day 2017 che si è tenuto oggi a Roma con CorCom come media partner e il direttore Gildo Campesato a dirigere i lavori.
Il focus è sulla PA italiana e la sua capacità di cogliere la sfida del cambiamento digitale, ma con una novità che, ha sottolineato l’AD di Eustema Enrico Luciani, permea l’edizione di quest’anno: una partecipazione crescente di attori del mondo privato, perché quella marcia accelerata verso l’innovazione che l’Italia deve intraprendere sarà possibile solo tramite un più solido scambio tra mondo pubblico e privato, un dialogo e una cooperazione in cui ognuno aiuta l’altro a crescere nei settori in cui è più forte. “Oggi qui si parla di futuro con una angolazione diversa: l‘innovazione è fattore unificante tra mondo pubblico e mondo privato”, ha detto Luciani.
Si tratta infatti di un’innovazione che “non si fa da soli”, ha detto Annamaria Di Ruscio, amministratore delegato, NetConsulting cube: “Gli italiani sempre più connessi e digitali e dal 2015 il mercato digitale sta crescendo in Italia più del Pil, ma non basta, non siamo pronti a raccoglierele sfide perché non ci sono le competenze. La soluzione è fare sistema tra aziende, università, start-up con paradigmi nuovi di co-creazione, co-investimento, co-rischio, flessibilità contrattuale, contaminazione”.
Di un IT che non è più tecnologia ma “esperienza” ha parlato Stefano Nocentini, Senior Executive partner, Gartner Italia: ed è così che l’IT avvicinerà le aziende ai clienti e i cittadini alle istituzioni. E’ un mondo che ruota intorno a sistemi intelligenti, oggetti capaci di “sentire”, persone che partecipano attivamente e non sono più destinatari passivi di servizi, ecosistemi che interagiscono. “Arriveremo a demandare agli assistenti virtuali persino gli acquisti”, ha concluso Nocentini, “e sarà il segno che il digitale avrà conquistato la nostra fiducia”.
Agli interventi di apertura hanno fatto seguito gli speaker che si sono confrontati sul tema “La domanda e l’offerta: Tecnologie emergenti e innovazione digitale“. “Non si fa innovazione senza giovani: l’età media degli addetti di Google è 27 anni, di Amazon Web Services è 26, l’Italia deve assumere giovani per competere internazionalmente”, è il monito di Andrea Biraghi, Division Managing Director, Leonardo, che ha aggiunto. “La cyber-security è il nuovo fattore qualità: deve essere by design”.
Una provocazione è arrivata da Luca Attias, Chief Information Officer, Corte dei conti (che ha creato il framework IDEA@PA) “Vi parlerò della surreale carica dei 12.000: 12.000 sono le PA e 12.000 dovranno essere anche i loro CIO, come prevede l’art. 17 del CAD“. Ma è un obiettivo possibile? “Bisogna fare razionalizzazione degli enti pubblici: non tutti fanno IT e devono creare servizi, ma tutti devono usarli. Se razionalizzassimo in questo senso risparmieremmo miliardi di euro”.
La parola è passata ai top manager che hanno raccontato i percorsi di digitalizzazione delle loro aziende, come Marco Barra Caracciolo, Head of ICT Italy, Enel, che ha parlato di cloud, ottimizzazione delle piattaforme e cyber security come abilitatori tecnologici, e sottolineato che la chiave è “pensare in digitale“. Percorso digitale anche per Inail, come illustrato da Stefano Tomasini, Direttore Centrale per l’organizzazione Digitale, Inail: “La chiave di volta è la tempestività: nel cambiamento non si può arrivare tardi”.
Anche le Ferrovie dello Stato si muovono verso il digitale, “un mercato enorme e in crescita con modelli di business in evoluzione dove le informazioni contano più degli asset e il rischio è che vincano player che fanno solo intermediazione”, ha dichiarato Gianluigi Castelli, Direttore Centrale Innovazione e Sistemi Informativi, Gruppo FS. “FS proverà a cambiare in modo radicale l’uso dei sistemi di trasporto per andare verso una piena multi-modalità”
Liliana Fratini Passi, Direttore Generale del Consorzio CBI (che ha sviluppato il Servizio CBILL) si è soffermata sulle sfide del settore bancario: la nuova direttiva PSD2 e i nuovi attori del Fintech, “digital attackers” con grandi capacità di portare al cliente servizi a valore aggiunto. Un elemento di differenziazione possono essere i progetti omnichannel come quello illustrato da Roberto Fonso, Direttore Information Technology, Banca Popolare di Milano.
Sulla digitalizzazione del settore alimentare, anche questi interessati dalla rivoluzione tecnologica, che qui prende il nome di Foodtech, sono intervenuti Gianluca Giovannetti, Direttore Organizzazione, IT e Piani di Trasformazione, Amadori, che ha indicato nella “cultura digitale” il primo driver all’innovazione, e Alberto Maldino, Group Digital & Business Technology – Region Italy, Barilla, con una carrellata che dal programma “Barilla Goes Digital” è arrivata al progetto di stampante 3D per la pasta, per formati sempre “speciali”.
E la PA come si muove? Laura Castellani, Chief Information Officer, Regione Toscana, ha fatto il punto sui progressi delle regioni grazie anche il al lavoro della Commissione speciale agenda digitale, “un tentativo importante per far diventare l’innovazione un tema della politica e per azioni pervasive sul territorio”. “Ora stiamo spingendo molto su PagoPA, uso del cloud per erogazione di servizi digitali in modo omogeneo e sicuro e in genere sulla cooperazione: il motto è scambiare dati, non documenti”, ha concluso la Castellani.
Scadenze europee al 2018 nell’intervento di Anna Pia Sassano, Direttore Architetture Digitali e Servizi PA, Poste italiane: “Diventerà operativa la nuova Direttiva sulla Privacy e tutti i cittadini europei dovranno entrare nei servizi digitali col nuovo sistema dell’identità elettronica, ma a questo punto la domanda è: in che tempi e in che modi si faranno le cose? Occorre una risposta certa per poter investire e sviluppare il business”.
Smart cities al centro delle strategie di A2A: “Nel 2020 più di 100mila informazioni al minuto saranno generate nelle città e andranno messe a frutto”, ha indicato Marco Moretti, Chief Information Officer, A2A: “Noi puntiamo su IoT e cooperazione: mettiamo le infrastrutture necessarie e creiamo le pre-condizioni per lo sviluppo di app per tutti”.
“Innovazione Digitale: Istituzioni e società civile” il secondo tema al centro della mattinata di lavori. Roberta Cocco, Assessore Trasformazione Digitale e Servizi Civici, Comune di Milano, ha sottolineato quante competenze si trovino nella PA, spesso sommerse da una burocrazia soffocante, mentre Cristiano Cannarsa, Presidente e Amministratore Delegato, Sogei, ha di nuovo insistito sulla necessità del “cambio generazionale” per creare innovazione, ma anche sul ruolo del settore pubblico come trampolino di lancio per lo sviluppo di soluzioni e partnership con il mondo delle imprese e dei professionisti.
Luca Pagetti, Responsabile servizi Innovazione per le Imprese, Banca Intesa Sanpaolo, ha sottolineato gli impatti del cambiamento sulla banca e i suoi clienti: anche per questo Intesa Sanpaolo ha creato un innovation center che sostiene le strategie di innovazione delle imprese.
Francesco Sacco, Professore Digital Economy, Università dell’Insubria e SDA Bocconi, ha sottolineato come l’era digitale è sempre più era di guerre economiche “e le aziende sono le nostre armate: dobbiamo aiutarle a essere più competitive e l‘innovazione è il fattore più importante per redistribuire risorse scarse. La competizione è anche fare ciò che il rivale non si aspetta: la creatività degli italiani ci dà la marcia in più”.
Valeria Bonilauri, Responsabile Alliance for Innovation, Consorzio Elis, ha presentato Open Italy – Il primo sales accelerator per start-up innovative promosso da aziende italiane pubbliche e private che favorisce la contaminazione e condivisione di esperienze tra attori che a volte hanno difficoltà a incontrarsi.
A proposito di start-up, l’Eustema Day è stato anche occasione per presentare al pubblico tre imprese appena avviate: Tabulex, spin-off dell’università Bicocca di Milano che studia algoritmi di machine learning per l’analisi delle competenze (presentata dal Prof Mario Mezzanzanica), Altillia, che opera su algoritmi di Intelligenza artificiale per analizzare Big data (presentata dal Prof Massimo Ruffolo dell’Università della Calabria) e allindustries, start-up romana specializzata in algoritmi di intelligenza artificiale applicata alle Chatbot (presentata dal Dott. Giulio Maria Pezzini).