Una nuova modalità assistenziale che, integrata con le attività cliniche tradizionali, può favorire maggiore efficacia clinica e migliore efficienza gestionale, in particolare per quanto riguarda la cura di pazienti diabetici complessi e poco aderenti alle terapie. Il riferimento è al progetto di sperimentazione di telemedicina domiciliare applicata al diabete mellito tipo 2 avviato dalla Usl Umbria 1.
L’intento è quello di fronteggiare la crescente diffusione di questa patologia, anche nell’ambito delle recenti linee di indirizzo del piano nazionale per la malattia diabetica, che identifica gli strumenti e le iniziative mirati a favorirne la prevenzione, l’assistenza e la cura. La gestione operativa del progetto – nello specifico la sperimentazione, tutt’ora in corso, ha preso il via lo scorso marzo coinvolgendo 55 pazienti diabetici in carico al servizio di diabetologia di Città di Castello, in provincia di Perugia – è stata affidata al dottor Roberto Norgiolini, che si è avvalso del supporto di 26 medici di medicina generale. Tutti i pazienti sono stati dotati di una bilancia per la rilevazione del peso, un glucometro per la misurazione della glicemia capillare, uno sfigmomanometro per la pressione arteriosa ed un modem per la trasmissione online dei dati (glicemia, peso, pressione) ad una piattaforma centralizzata; la centrale operativa di supporto rimanda al servizio di assistenza in remoto Doctor plus della società Vree health Italia, che rappresenta sia il collettore del dato sia il punto di ascolto in forma di triage per 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20) dal lunedì al sabato.
La centrale segnala via sms o mail ogni scostamento oppure anomalia rispetto al protocollo di servizio codificato e al piano terapeutico di ogni paziente, inviando agli operatori sanitari una serie di alert e avvisi, visibili a monitor in tempo reale, distinti con codici di priorità: bianco e giallo con priorità medio-bassa vengono assegnati ai medici di base, rossi con carattere di urgenza sono inoltrati al team diabetologico. “Per 55 pazienti si sono registrate complessivamente 1.050 chiamate in uscita dalla centrale operativa e 700 in entrata da parte di pazienti, medici di famiglia ed operatori del servizio diabetologico”, dettaglia il dottor Norgiolini. Da parte sua, il direttore generale della Usl Umbria 1 Giuseppe Legato riconosce nell’obiettivo “l’estensione, a livello aziendale, di questa nuova modalità assistenziale per pazienti cronici complessi come i diabetici”.