L’Agenzia delle entrate proroga al 30 settembre – la precedente dead line era ieri 4 maggio – per l’adesione al servizio di consultazione delle e-fatture o ricevute dai loro duplicati informatici inviati tramite Sdi.
La decisione si legge sul provvedimento presa “anche in considerazione dell’attuale situazione emergenziale dovuta alla crisi epidemiologica Covid-19” a causa della quale “sono ancora in corso le attività di implementazione tecnica e amministrativa per attuare le disposizioni normative”.
Secondo gli ultimi dati rilasciato dall’Agenzia, dal 1° gennaio 2019, data di entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica anche tra privati, sono state emesse oltre due miliardi di documenti (precisamente 2.054.000.000).
Di queste il 55% per operazioni tra soggetti passivi (cosiddette B2B – business to business); il 44% verso consumatori finali (B2C – business to consumer); il restante 1% verso la pubblica amministrazione (B2G – business to government).
Il 45% delle fatture elettroniche ha interessato i settori della “Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata”, “Servizi di informazione e comunicazione” e “Attività manifatturiere”.
Guardando ai cedenti, il 47,8% delle fatture elettroniche sono state emesse dai soggetti passivi con macroattività: “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, “Attività professionali, scientifiche e tecniche”, “Costruzioni” e “Attività manifatturiere”.
La percentuale degli scarti si è da tempo stabilizzata su un livello fisiologico del 3-4 %.
La fatturazione elettronica ha avuto un effetto positivo anche sulla lotta all’evasione fiscale, come emerge dalla Relazione sull’evasione fiscale e contributiva 2019, con un incremento di entrate del 2,5% (+3.306 milioni di euro), mentre un incremento del 3,0% (122.990 milioni di euro) deriva dalla componente relativa agli scambi interni, per la quale ha contribuito positivamente l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria (Fonte: Mef- Rgs Rapporto sulle entrate – Dicembre 2019).