“Il Rapporto annuale Istat presentato questa mattina al
Parlamento evidenzia il successo delle politiche di E-governement
attuate nell'ambito della Riforma Brunetta della pubblica
Amministrazione”. Lo sottolinea in una nota Palazzo Vidoni,
aggiungendo che “la disponibilità di servizi online per imprese
e cittadini è la leva che può contribuire a raggiungere gli
obiettivi posti per ricerca e sviluppo dalla Strategia Europa
2020”.
L’Istat nota “l’ottimo risultato conseguito dalle iniziative
per l’e Government, che nel 2010 hanno portato l’Italia al
vertici della graduatoria europea, con la totalità dei servizi
considerati erogabili elettronicamente e un elevato grado di
interattività di quelli offerti alle imprese e ai cittadini, anche
da parte delle amministrazioni pubbliche locali".
I risultati della rilevazione mostrano come nel 2010 l'Italia
si collochi prima nel ranking europeo, insieme ad Austria, Irlanda,
Malta, Portogallo e Svezia, con la totalità dei servizi
considerati erogati elettronicamente (media Ue pari all'84,3%).
Molto soddisfacente per l'Italia risulta anche il grado di
interattività dei servizi offerti, pari al 98% per i servizi
destinati alle imprese e al 99 % per quelli offerti ai cittadini (i
valori medi europei sono, rispettivamente, pari al 94% e
all'87%).
Rispetto agli anni precedenti (2007-2009), quando la percentuale di
disponibilità dei servizi era pari al 70%, l'Italia registra
un progresso consistente. Tra i Paesi di maggiori dimensioni, dove
le quote superano ovunque l'85%, la Francia segna i risultati
più contenuti in termini di livelli e di variazioni nel
quadriennio considerato.
Il traguardo raggiunto dall'Italia premia la trasformazione dei
servizi destinati alle imprese, per i quali la quota della completa
automazione online cresce di 12,5 punti percentuali, ma soprattutto
di quelli destinati ai cittadini, più che raddoppiati dal 2007.
Gli avanzamenti realizzati nelle infrastrutture a servizio delle
imprese e dei cittadini porteranno un'accelerazione del
processo di crescita di competitività del Paese, in linea con il
modello proposto dalla Commissione europea.
L'Istat documenta anche che nel 2010 l'83,% delle imprese
italiane ha utilizzato i servizi offerti online dalla PA (oltre il
95% tra le imprese con almeno 50 addetti); che il 77,7% fruisce di
servizi di tipo non esclusivamente informativo; che poco più della
metà utilizza i servizi di e-Government per inviare alle
amministrazioni moduli compilati e che il 46,4 svolge procedure
amministrative interamente per via elettronica. In quanto istituto
responsabile della rilevazione dei dati nell'ambito dei
progetti di misurazione degli oneri amministrativi, l'Istat
evidenzia inoltre l'importanza per la competitività del nostro
Paese dell'azione operata sul fronte della riduzione degli
oneri amministrativi.
“Il Piano per la semplificazione amministrativa 2010-2012
condiviso con le associazioni imprenditoriali – si legge ancora nel
Rapporto annuale – prevede: il completamento delle attività di
misurazione entro il 2012, con un risparmio atteso di almeno 17
miliardi di euro per le imprese; l'estensione della misurazione
degli oneri alle Regioni e agli Enti locali; la semplificazione
mirata per le Pmi sulla base del criterio di proporzionalità. La
riforma della Pubblica Amministrazione e la semplificazione sono
state anche inserite nel Pnr, il quale pone l'accento sul ruolo
della modernizzazione del settore pubblico e della semplificazione
amministrativa e normativa nel favorire la sostenibilità dei conti
pubblici e la competitività. Il programma di semplificazione
include forti riduzioni degli oneri burocratici, amministrativi e
fiscali per cittadini e imprese. Per le imprese, in particolare, si
valuta che l'insieme degli interventi previsti – alcuni già
approvati, altri pianificati – comporti un abbassamento di oltre 11
miliardi di euro dei costi legati agli oneri".
In particolare, si precisa, tale riduzione interessa le aree lavoro
e previdenza, prevenzione incendi, paesaggio e beni culturali,
ambiente e fisco per circa 6,9 miliardi di euro e che questa sale a
7,8 miliardi di euro se si aggiungono le riduzioni in materia di
privacy e appalti. Gli interventi in programma per le successive
attività di rilevazione, misurazione e riduzione nelle aree
politiche agricole, sviluppo economico, interno, salute,
statistica, giustizia, economia e finanza porteranno a un ulteriore
risparmio stimato in 3,8 miliardi di euro.