“L’Italia sta facendo passi in avanti nel settore della sanità elettronica, ma occorre trovare un coordinamento e un progetto unitario tra tutti i sistemi regionali della salute”. Lo ha spiegato il ministro della Salute, Renato Balduzzi ai colleghi Ue, intervenendo oggi a Horsens, in Danimarca, al Consiglio informale dei ministri della Salute dell’Unione europea. Oltre ad avere evidenziato la necessità di regole comuni nel settore dei dispositivi medici e di un gruppo di lavoro europeo sulla medicina predittiva, Balduzzi ha parlato anche di sanità elettronica. Sul fronte dell’e-health, secondo Balduzzi, “bisogna mettere in campo strumenti fondamentali per l’attuazione di programmi innovativi che possano al contempo migliorare le cure e ridurre il costo dell’assistenza, anche attraverso una nuova organizzazione dei servizi”.
La sanità elettronica offrirebbe infatti diversi vantaggi, come «la possibilità di accesso all’alta specializzazione anche da località disagiate e lo spostamento delle cure dall’ospedale al territorio, la cooperazione tra specialisti, l’erogazione delle cure secondo percorsi che possono adattarsi in modo personalizzato ai bisogni di salute dei cittadini, con particolare riferimento alle fasce più deboli della popolazione.
Il ministro ha inoltre sottolineato l’esigenza di “Adottare criteri comuni e condivisi per potenziare la sicurezza dei dispositivi medici, a tutela dei cittadini di tutta Europa”.
“L’Italia, basandosi sull’esperienza maturata in circa venti anni di applicazione delle direttive europee, che ha visto il nostro Paese tra i più attivi in materia di controllo degli organismi di certificazione, di sorveglianza e ispezione sui fabbricanti e gli altri soggetti della filiera e di vigilanza sugli incidenti, ha auspicato che in tutti gli Stati membri siano messi in atto controlli, attuati secondo precisi standard, per numero e qualità, in modo da assicurare un miglioramento omogeneo nella sicurezza dei dispositivi medici circolanti nel mercato comunitario”.
“In tal senso l’Italia ha espresso apprezzamento per il piano di azione immediato predisposto dal commissario europeo John Dalli – ha sottolineato Balduzzi . ha chiesto che anche gli altri Stati membri rendano obbligatoria la segnalazione degli incidenti da parte degli operatori sanitari, oltre che dei fabbricanti, al fine di una più completa informazione su eventuali incidenti”.
“Il nostro Paese – ha ricordato – dispone già di un’ampia banca dati dei dispositivi medici presenti sul mercato e di un registro delle protesti articolari e ha manifestato la disponibilità dell’Italia a condividere con altri Stati membri la propria esperienza circa la classificazione e la struttura della propria banca dati”.