Un supercomputer di nuova generazione, per simulare il cervello dei mammiferi. L’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna ha scelto una macchina di Hpe per il Blue Brain Project, un progetto svizzero dedicato alla comprensione del cervello attraverso analisi e simulazioni.
Il nuovo supercomputer, ribattezzato Blue Brain 5, servirà a ottenere una visione integrata del modo in cui i geni e le reti neurali vengono intaccati dalle patologie cerebrali. È basato su Hpe SGI 8600 System, un sistema in grado di fornire performance di calcolo su misura che seguano l’evolversi del progetto. La roadmap scientifica del Blue Brain Project prevede, entro il 2020, la modellazione di intere regioni del cervello del topo, in particolare il talamo e la neocorteccia.
“La nostra missione è quella di creare tecnologie che migliorino la qualità della nostra vita, comprese le tecnologie grazie alle quali la sanità può fornire cure mirate e salvare vite umane”, spiega Antonio Neri, presidente e ceo di Hpe. “Attraverso i nostri rapporti con il Blue Brain Project, Hpe sta creando applicazioni avanzate di supercomputing su misura per consentire nuove ricerche che possono tradursi in vantaggi trasformativi per la comunità neuroscientifica e per la società nel suo complesso”.
Hpe ha progettato Blue Brain 5 per supportare le diverse fasi di ricostruzione e simulazione del progetto che richiedono un’elevata potenza di calcolo. Prevede 372 nodi di calcolo e 94 terabyte di memoria. L’architettura flessibile del supercomputer permette di gestire differenti sottosistemi, predisposti proprio per attività come la visualizzazione o il deep learning. Blue Brain 5 integra quattro differenti configurazioni, fornendo funzionalità e vantaggi specifici in aree come la memory bandwidth, la bandwidth di rete, la potenza di calcolo, l’elaborazione grafica e l’input/output. Il valore totale della fornitura di tecnologie e competenze di supercomputing potrebbe arrivare a 18 milioni di franchi svizzeri.
“La missione scientifica del Blue Brain Project dipende essenzialmente dalle nostre capacità di supercomputing”, precisa Felix Schürmann, co-director del Blue Brain Project. “Modellare un singolo neurone su Blue Brain comporta oggi la soluzione di circa 20 mila equazioni differenziali ordinarie; quando si passa a modellare intere regioni del cervello, si possono raggiungere anche 100 miliardi di equazioni da risolvere contemporaneamente. Hpe ci aiuta a muoverci all’interno del complesso scenario tecnologico del supercomputing”.