E’ stato un battesimo all’insegna del digitale quello della “Health Systems Taskforce”, il gruppo di lavoro che opera nel contesto della “Sustainable Markets Initiative” promossa a Davos 2020 da Carlo d’Inghilterra, principe di Galles, e che riunisce i player globali del settore sanitario pubblico e privato insieme alle istituzioni internazionali e al mondo accademico e della ricerca. Nella cornice del Cop26 si è infatti svolta la prima riunione della taskforce, che ha individuato le tre linee prioritarie d’azione per la propria attività: al primo posto c’è la Sanità digitale, insieme alle catene di approvvigionamento e ai percorsi di cura del paziente.
In questo primo incontro i rappresentanti dei partecipanti, tra i quali AstraZeneca, Gsk, Merck KGaA, Roche, Samsung Biologics, Sanofi, Novo Nordisk, Organizzazione mondiale della sanità, Unicef, Nhs England, Sustainable Healthcare Coalition, Health and Global Policy Institute, Karolinska Institutet e Università di Pavia hanno siglato una lettera di intenti che mette nero su bianco gli obiettivi di accelerare il passaggio verso un’assistenza sanitaria sostenibile e a emissioni nette zero, e migliorare la salute dei singoli, della società e del pianeta. In sostanza, al centro dell’attenzione della task force c’è la volontà di sfruttare il potenziale delle tecnologie innovative e dell’intelligenza artificiale per ripensare le catene di approvvigionamento, individuare cure che mettano al centro il paziente, mettere in campo attività di formazione e monitorare l’impatto ambientale contribuendo alla decarbonizzazione del sistema sanitario globale.
Unico italiano chiamato a far parte del gruppo di lavoro è Francesco Svelto, rettore dell’Università di Pavia: “Il nostro coinvolgimento nella Health Systems Taskforce della Sustainable Markets Initiative – sottolinea – conferma il nostro impegno per sostenibilità ambientale, salute e benessere delle persone. Daremo il nostro contributo attraverso formazione, ricerca e un’assistenza sanitaria che metta il paziente al centro”.