STRATEGIE

E-health, la sfida di Google: più AI per proteggere la privacy

Il ceo Sundar Pichai al summit di Davos: “Nei prossimi dieci anni il mercato della salute digitale esploderà. L’introduzione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale sono un assist alla medicina preventiva ma consentono anche di tutelare meglio i dati sensibili”

Pubblicato il 23 Gen 2020

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Nei prossimi cinque-dieci anni esploderà un intero mercato. Si tratta di quello della salute in chiave digitale. Offre le maggiori possibilità di crescita soprattutto per l’utilizzo delle nuove tecnologie, come ad esempio l’intelligenza artificiale, che in questo settore avrebbe anche il non secondario effetto di fare bene alla privacy dei pazienti. Parola di Sundar Pichai.
Il numero uno di Alphabet, la casa madre di Google, è stato ospite del cinquantesimo World Economic Forum che si tiene in questi giorni a Davos, in Svizzera. Pichai ha spiegato che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata al campo della salute può far migliorare in maniera spettacolare i risultati, e che questo utilizzo sistematico e su grandissima scala può essere fatto senza creare problemi di privacy.

Google infatti sta attirando l’attenzione non solo dei regolatori europei ma anche di quelli americani, preoccupati dal fatto che l’azienda fornisca servizi cloud a decine di gruppi ospedalieri, che a loro volta raccolgono e archiviano le informazioni di decine di milioni di pazienti americani. Un esempio è il gruppo Ascension, che ha 150 ospedali e più di 50 ospizi in tutti gli Stati Uniti. Ascension è anche uno dei più grandi clienti nel settore della salute per Google cloud.

«Lavoriamo con gli ospedali – ha detto Pichai – e i dati appartengono agli ospedali. Ma se guardiamo alle potenzialità del settore, sono enormi. Il cancro spesso non viene visto in tempo e la differenza che questo può fare sul risultato finale è enorme. In un cancro al polmone, ad esempio, cinque esperti sono d’accordo su una cosa e cinque su un’altra. Sappiamo di poter fare meglio usando l’intelligenza artificiale».

Sono anni che Google sviluppa sistemi di intelligenza artificiale per analizzare in maniera automatica i risultati delle TAC. E questo serve a riconoscere malattie o fare previsioni mirate a capire come migliorare i risultati e ridurre i costi.
A novembre Google ha comprato Fitbit per 2,1 miliardi di dollari, con l’obiettivo di entrare nel settore degli apparecchi indossabili e della salute digitale. L’acquisizione deve essere ancora analizzata dai regolatori per verificare che sia tutto corretto prima che possa essere finalizzata.

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