SANITÀ DIGITALE

E-health, la Ue all’Italia: “Serve accesso a dati e servizi in tutte le regioni”



Indirizzo copiato

E le informazioni devono essere disponibili tempestivamente. App mobili per rendere più facile la vita ai cittadini. L’Europa punta all’obiettivo 100% entro il 2030, il nostro Paese a quota 83%

Pubblicato il 5 lug 2024



2024_DDEH_all_countries_composite_Rtp7wwy86vhtbYB09huFSkQPA8_106397

Rendere disponibile ai cittadini di tutte le regioni la tipologia di dati delle immagini mediche attraverso il servizio di accesso online. Assicurarsi che tutti i tipi di dati siano resi disponibili in modo tempestivo. Offrire ai cittadini di tutte le regioni un’applicazione mobile per accedere alla propria cartella clinica elettronica. Aumentare l’offerta di dati sanitari coinvolgendo più categorie di fornitori di servizi sanitari. Basarsi sulle disposizioni di legge esistenti e implementare funzionalità tecniche in tutte le regioni per quanto riguarda le opportunità di accesso per i tutori legali, le persone autorizzate e i gruppi svantaggiati.

Sono le 5 raccomandazioni che l’Unione Europea rivolge all’Italia alla luce della Valutazione sullo stato di avanzamento dei paesi dell’Ue27 (più Islanda e Norvegia) per raggiungere l’obiettivo e-Health del decennio digitale, ovvero quello di avere il 100% dei cittadini dell’UE con accesso alle cartelle cliniche elettroniche entro il 2030.

Italia tra i fast-trackers, Belgio sul gradino più alto del podio

Lo studio (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) ha esaminato i progressi compiuti dagli Stati membri dell’Ue (nonché da Norvegia e Islanda) per quanto riguarda l’accesso dei cittadini alle loro cartelle cliniche elettroniche. I risultati descrivono lo stato di avanzamento al 31 dicembre 2023. Per il monitoraggio è stato utilizzato un indicatore composito, che incorpora quattro livelli che analizzano in modo completo molteplici aspetti dell’accesso alle cartelle cliniche elettroniche: l’implementazione di servizi di accesso elettronico per i cittadini, le categorie di dati sanitari accessibili, la tecnologia di accesso utilizzata (eID, accesso tramite portali o app), la copertura (per popolazione e operatori sanitari) e le opportunità di accesso eque.

Secondo il report, il nostro Paese si posiziona – con l’83% di maturità – fra i 12 “fast trackers”, che vantano una percentuale compresa fra l’83 e l’88%, mentre i primi cinque paesi più maturi sono Belgio (100%), Danimarca (98%), Estonia (98%), Lituania (95%) e Polonia (90%). Il miglioramento più significativo rispetto all’anno scorso è stato osservato per Francia (+25 punti), Portogallo (+23 punti), Slovacchia (+20 punti) e Germania (+17 punti).

La performance dell’Italia: 83% di maturità e-health

L’Italia – afferma la Valutazione – ha un punteggio complessivo di maturità e-health dell’83% nel 2023. Questo dato si confronta con un punteggio di maturità del 71% nel 2022. Nel 2023, la media dell’Ue-27 è del 79%. I servizi di accesso regionale sono tecnicamente disponibili in Italia. L’Italia ha ottenuto un punteggio dell’80% per le categorie di dati sanitari, rispetto a una media europea del 74%. Il sottoindicatore del Paese con il punteggio più basso in questo livello tematico è quello relativo ai dati di sintesi delle cartelle cliniche, con un punteggio di maturità del 57%. L’80-100% della popolazione nazionale è tecnicamente in grado di accedere ai servizi di accesso online per le cartelle cliniche e-health sia attraverso applicazioni mobili native che attraverso portali online, effettuando il login con un’identificazione elettronica conforme al regolamento Eidas. Inoltre, 3 delle 11 categorie di fornitori di servizi sanitari applicabili forniscono i dati pertinenti. Per quanto riguarda le opportunità di accesso per alcune categorie di persone, l’Italia ottiene un punteggio dell’84% rispetto a una media europea del 77% e segue le linee guida sull’accessibilità dei contenuti web.

Più nel dettaglio, nel 2023 l’Italia ha fornito dati per ciascuna delle sue 21 regioni sanitarie. I dati sulle immagini mediche non sono disponibili nella maggior parte delle regioni, mentre i dati su allergie, problemi attuali, dispositivi/impianti medici, procedure/operazioni e farmaci attuali/passati sono disponibili nella maggior parte delle regioni, ma non in modo tempestivo. I restanti tipi di dati sanitari analizzati in questo quadro tendono a essere disponibili in modo tempestivo. Più della metà delle regioni fornisce l’accesso a questi dati sia attraverso portali online che applicazioni mobili, ma alcune regioni non offrono un’applicazione mobile.

Secondo l’indagine, infine, poco più del 40% delle regioni ha implementato funzionalità per mettere in pratica le disposizioni di legge sulle opportunità di accesso. Solo una gamma limitata di categorie di fornitori di servizi sanitari fornisce dati sanitari, il che rappresenta la principale lacuna nella maturità dell’Italia in materia di sanità elettronica.

In miglioramento la maturità complessiva europea

L’Europa sta migliorando la sua maturità sull’indicatore e-health. Il punteggio composito complessivo medio dell’Ue27 è aumentato al 79% dal 72% dell’anno scorso. I risultati mostrano che i paesi stanno facendo buoni progressi nel facilitare l’accesso dei cittadini alle cartelle cliniche elettroniche. Ventidue Stati membri (81%) hanno migliorato il punteggio nell’ultimo anno. La disponibilità di diversi tipi di dati è migliorata, in particolare nella categoria dei risultati e dei report elettronici, più categorie di fornitori di assistenza sanitaria sono connesse e forniscono dati e più servizi di accesso online seguono le linee guida per l’accessibilità dei contenuti web.

I margini di progresso

Ci sono diverse aree in cui si possono fare ulteriori progressi. Alla fine del 2023, tutti gli Stati membri (100%) hanno fornito una qualche forma di servizio di accesso online nazionale o regionale per consentire ai cittadini di accedere ai propri dati sanitari. Tuttavia, ci sono ancora lacune nella copertura della popolazione, il che significa che non tutte le persone possono accedere a tali servizi. Per raggiungere l’obiettivo del 100% nel 2030, l’accesso deve diventare universale. Un numero maggiore di fornitori di servizi sanitari, in particolare quelli privati, deve essere collegato ai servizi di accesso, poiché attualmente i dati sono forniti principalmente da fornitori di servizi sanitari del settore pubblico. Tra la vasta selezione di dati sanitari, alcuni tipi di dati hanno una disponibilità limitata, in particolare i dati sulle immagini mediche (26%) e sui dispositivi/impianti medici (52%). Deve essere garantita la piena attuazione degli strumenti giuridici pertinenti come il regolamento Eidas e la direttiva sull’accessibilità del Web.

Articoli correlati

Articolo 1 di 5